La verità

Il brutto della verità è che la puoi evitare da solo, ma prima o poi qualcuno si presenta alla porta e te la ripresenta con gli interessi.

Il meglio che puoi fare a quel punto è far finta di nulla, arrampicarti sugli specchi o ignorare ciò che ti vien detto perché fa male. È la reazione naturale.

Non sono qui a parlare di epifanie (sociali, da ora in poi per comodità epifanie e basta NdA) in quanto tali.

Sto a parlare di presunte epifanie. L’epifania presunta indotta, altresì nota nelle sue forme più note “il cazziatone”, “lo sbrocco” o “il discorsone”, benigna o maligna che sia e da parenti genitori amici che siano, è derivata da una analisi sbagliata. Ne avevo parlato in un post in passato… Un bel post. Tutto ciò che ho scritto in proposito è ancora perfettamente valido.

Riassunto e sviluppo del post scritto in precedenza: Qualcuno ti presenta una tesi sulla tua esistenza xyz. Tale tesi è imbecille ma dannatamente credibile, ci caschi e se non stai attento ti riduci ad essere esattamente ciò che l’analisi in primo luogo mancava di analizzare correttamente. Chiamasi profezia autoverificante. Fatevi gli esempi da soli.

Parte nuova:

Mi è capitata una seconda presunta epifania, simile alla prima, ma diversa profondamente di concetto.

Parte sempre da una presunta epifania indotta: tu sei xyz, xyz che non ti aspettavi. Tu pensavi di essere zyx. Ma nel processo che ti porta – si spera – a smontare la tesi xyz, nelle tue cosiddette seghe mentali finisci in una seconda epifania, basata sulla prima che pare essere a sé stante. È una epifania di ritorno.

Tale pensiero si basa su una ipotesi completamente errata, ma mentre ritorni ad essere il tuo felice xyz, autoverifichi la tesi, che so, klm. La tesi klm è anche più demenziale della prima. Ma siccome te la sei fatta da solo è 40 volte più difficile uscirne. E magari ritorna a corroborare la tesi xyz!

Esempio.

“Sei uno stronzo!”

“Diamine! Sono uno stronzo! (epifania 1) No, aspetta, io non sono uno stronzo! Io sono una persona perfettamente normale! Però, ora che ci penso, io sono stato stronzo con Genoveffo quella volta… Sono sempre stato stronzo con Genoveffo! (epifania 2?) Ma quindi io SONO uno stronzo! (epifania 1)” Risultato: uno si impicca perché pensa di essere uno stronzo, senza ricordarsi che Genoveffo gli aveva fregato 100 Euro, la ragazza e gli aveva fatto la pipì sullo zerbino di casa e quindi si era meritato sul campo eventuali ritorni di fiamma.

L’esempio è particolarmente cretino. Però quando si fanno i ragionamenti, le segacce mentali, è facilissimo cadere in queste trappole.

Il compito a casa (sì, c’è il compito a casa) è…

Pensate come reagireste se qualcuno di particolarmente vicino vi dicesse “sei un bastardo\a”, con tutto l’odio di questo pianeta nelle sue parole.

Il secondo compito è fare una veloce analisi di CHI avete scelto di primo acchito (probabilmente la persona che più vi sta vicina) e cosa pensereste in una situazione simile, in particolare ripensare alle varie presunte epifanie che vi capiterebbero. Ricordatevene in un futuro, perché sono pericolose e sempre le stesse.

Il secondo compito è un esame di coscienza su chi scegliereste in un secondo tempo. Nei commenti possiamo parlare del perché, ma mi sembra chiaro.

Il terzo compito è liberarvi delle seghe mentali causate dal secondo compito.

Buona fortuna… Al secondo compito io sono a cercare di scappare dalla realtà, come nelle prime righe del post…

One thought on “La verità

  1. darionescu ha detto:

    Signori, quest’uomo fa economia XD

    Comunque nei conflitti con la mia ragazza a me capita di tirare fuori un epifania da me; in pratica mi dico: sono un bastardo e mi merito il cazziatone…
    Io reagisco così perché ho poca autostima, immagino (o forse voglio commiserarmi)

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