Due compleanni.

Uno importante, l’altro importante ma meno. Sono in questi due giorni.

Importante, il fatto che è un anno che mio padre non è più tra noi. Credo non sia passato giorno che non mi chiedessi a fine serata “chissà come sarebbe stato oggi con lui ancora qui”.
Non stupisce il fatto che un evento di tale portata mi abbia cambiato profondamente, sia nel carattere sia nel modo di vedere il mondo e le cose.

La cosa più importante che ho imparato è che, per quanto ci si possa sforzare, non c’è limite al peggio di ciò che ci può capitare; tanto vale allora vivere ogni giorno allegri e felici, perché potrebbe andarci molto peggio. E, dopo aver passato alcuni tra i giorni più tristi della mia vita un anno fa, dopo aver tastato cosa vuol dire un momento di merda, pensar così mi porta ad essere piuttosto ottimista. Sono uno di quelli che trova il lato positivo anche nella peggiore sciagura.

Non male, direi.

Ciò non toglie che avrei fatto volentieri a meno di avere questa epifania se questo mi avesse permesso di avere altri 5 minuti con lui. Vabé.

La seconda cosa importante che compie gli anni domani è un’altra cosa che mi ha plasmato pesantemente nel carattere: faccio 5 anni di iscrizione alla comunità virtuale di IGZ. Per quanto possa sembrare una cosa futile, devo proprio dire che le mille e passa persone che ho conosciuto in questi anni sono state capace di farmi passare momenti allegri anche nei sopracitati momenti di merda della mia vita.
Mi sono iscritto quasi per gioco e ho trovato un luogo che mi ha visto passare dai 12-13 agli ormai 18 anni. Che mi ha visto crescere, insomma. Auguri a me.

E tra qualche giorno ce ne sarà anche un terzo di compleanno….

PS: Ieri il post non è stato mangiato, non l’ho voluto fare.

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Ah, e se non ci si vede…

… Buon Natale! (#1 delle migliori frasi da Pasqua).

ClichéT di ogni situazione di quelle “annuali”
Tipo quando arriva Natale, ci si vede con i parenti che abitano in inculonia e spunta sempre fuori la frase, quando ci si saluta “sìsì ma magari poi si organizza e ci si vede” o qualcosa di simile. Come no.

Magari incontri qualche conoscente in vacanza (o cavanza che dir si voglia) e più o meno si dice la stessa cosa. Persone di cui non ti è mai fregato un benemerito, ma di cui per 1\100000esimo di secondo fai finta che ti interessi.

Sapete…

Mi sento insulso a scrivere di questa cazzata.
Mi sento come uno di quei comici che sanno far ridere solo raccontandoti eventi quotidiani ma pompati ed estremizzati. Tipo Migone, solo che lui è stato il primo a farlo bene. Insomma, è squallido.

Ma se non fosse che ad ogni diamine di fine vacanza sento sempre le stesse esatte parole, magari magari non mi sentirei preso da una certa qual angoscia.

Il punto, valùta del futuro.

Quando vediamo un film di fantascienza, ambientato in un futuro più o meno remoto, in genere vediamo che tutte le varie valùte mondiali sono state rimpiazzate dall’unico e fantomatico “credito”.

L’abbiamo visto in Demolition Man, l’abbiamo visto in migliaia di videogiochi. Il credito.

Tutti gli abitanti del pianeta usano questa moneta, in genere completamente virtuale, felici e contenti di non avere i casini economici derivanti dai vari poteri d’acquisto, cambi, borse ecc ecc.

Il credito.

Io e mio fratello però abbiamo capito che hanno SBAGLIATO in questa previsione.
Non sarà il “credito” a spuntarla su tutte le varie valùte.

Sarà IL PUNTO.
Sì, QUEI punti. quelli dell’Esselunga, del benzinaio, del parrucchiere, di TUTTO.

La rivoluzione è già cominciata in questi anni. Cominciano a vedersi i primi tassi di cambio: X punti Esselunga valgono Y miglia Alitalia, che possono essere convertite in Z punti Q8 o essere accumulate come Q spese sulla American Express… E via così.

Piano piano si comincerà a speculare sui punti: ad esempio uno accumula punti Esselunga per attendere il miglior cambio con i punti della Tamoil, mentre si tiene stretti i punti American Express che valgono tantissimo, sono come la Sterlina per il mercato finanziario al giorno d’oggi.

In fondo non è poi così male…

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Saluts!

Ancora una volta l’Amidollo scrittore se ne va in cavanza, questa volta vado a sciare.
Non tutto è detto comunque, perché è sempre possibile che trovi una wireless da cui scroccare 10 minuti di connessione a interdent e nel qual caso questi saluti saranno vani.

Nel caso non trovi nulla, tornerò a scrivere il 26. Magari se la buon’anima di Salvatore si decide a farlo ci sarà un suo post… Per cui buttate un occhio ogni tanto, che potrebbe valerne la pena.

Giusto una riflessione veloce: delle 10000 cose che più segnano il passaggio tra l’essere dei bambocci ed essere persone responsabili, una di quelle che che più trovo significative è quando cominci ad organizzarti i viaggi da solo.
Irreale.

Io vado a sciare in quel delle Dolomiti… S. Candido, arrivo! Bellaaaa’
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Simmetrie ed Evoluzione

A 4 anni, successo è non farsi la pipì a letto.
A 12 anni, successo è avere amici.
A 18 anni, successo è avere la patente.
A 20 anni, successo è fare sesso (Falsa, NdAmid).
A 35 anni, successo è avere soldi.
A 50 anni, successo è avere soldi.
A 60 anni, successo è fare sesso.
A 70 anni, successo è avere la patente.
A 75 anni, successo è avere amici.
A 80 anni, successo è non farsi la pipì a letto.

All’inizio credi a Babbo Natale
Poi non credi a Babbo Natale
Poi SEI Babbo Natale
Poi SEMBRI Babbo Natale.

Certo che vista così fa schifo.

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Buon Van Salentino!11!11

Ah, S.Valentino, la festa degli innamorati!

Ci sono due modi per affrontare queste festività:

a) Metodo del romanticone: si danno le rose alle ragazze che si conoscono o alla propria ragazza a seconda se si è impegnati o meno; si riempiono le pagine del proprio blag di cuori, colore rosa e tante belle frasi, aforismi e pensieri su quanto sia bello l’amore.

b) Metodo dell’anticonformista: ci si sforza di ricordare al mondo come S. Valentino sia una festa inesistente fatta solo per farci spendere, consumistica, inutile e bla bla. Fondamentalmente, si rompono i coglioni a quelli della tipologia a.

c) Metodo del vero uomo: “Che cazzo hai da essere così felice oggi? Sì che lo so, è il 14 febbraio, e allora? Eccheccazzo ne so… San che? AAAAH, fanculo, ecco perché sembrava che il mondo si fosse paralizzato di idiozia stamattina…”  con anche la sua variante monologo interiore: “Porcoddue, perché metà delle ragazze su questo autobus hanno una rosa in mano? Hanno messo una bomba dal fioraio? Ah, spe… che giorno è oggi… dio bono, devo dormire di più la notte… allora l’altra settimana era il 2… quindi oggi è il 9, no spe… ah cazzo è il 14… quindi… oh merda. OH, NO. OH NO.

d) Metodo del vero uomo (2): Ah, S.Valentino. Hm.

e) Metodo del ritardatario, che si è accorto solo ora dopo 4 metodi che dovevano essere solo due: “Aspe, ma oggi è il 15!!! CAZZO IERI ERA S. VALENTINO!!! LA MIA TIPA MI UCCIDE!!!!! MERDA!!!”

f) Metodo dell’internettiano nerd: incazzarsi perché 9\10 dei suoi fumetti preferiti su internet non hanno come argomento altro che questa festa degli innamorati, e lui (o io) che non ha mai avuto una ragazza nei suoi lunghi 18 anni di vita non può fare altro che sentirsi amaramente preso per il culo. È un po’ come per la festa della donna, che tutti gli uomini si sentono esclusi. Sìsì. Esclusissimi.

D’altronde, come non appoggiare gli auguri del team di Stanza 101, che augura assieme al tumore dorsale del miocardio un felice S.Valentino a tutti? Che giocherelloni.

PS: No, non sto rosicando. O forse sì? MHHHHHHHHHHHHHH. È che farmi notare certe cose non mi mette di certo allegria :D

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Per contare a 1 miliardo.

Amo quando mi ingannano i sensi. Per questo mi piace ingannarli agli altri facendo giochi di magia.

Amo le illusioni ottiche…
Amo le domande tracobbetto e i teoremi indimostrabili ma veri come mai.
Il teorema di Fermat,  il teorema di Golbach (di cui ho scoperto l’esistenza 11 minuti fa)…
Meglio di un paradosso, sei fregato in un istante.

Citando Steve Jobs: “Boom.”

Contate fino a un miliardo. Divertitevi.

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IKEA

Triangolo della morte.

Auchan – Castorama – IKEA.

Il primo non è impossibile scansarlo.
Gli altri due, è impossibile evitarli. Sono come l’unico anello, quando decidono che ci devi andare, così sarà.
Sono uscito alle 18 di casa.
Sono tornato alle VENTUNO E UN QUARTO.

L’IKEA non è un luogo. È un buco spaziotemporale.
La lunghezza dell’itinerario interno è inversamente proporzionale alla voglia che avevi di andare all’IKEA. Oggi mi sembrava di fare la Liege-Bastogne-Liege.
Non è l’unica cosa assurda che accade in quel luogo, però.
C’è anche uno stato confusionale che permea il luogo, che impregna tutti gli esseri rigorosamente di sesso maschile.
Io non camminavo. Vagavo.
Mia madre mi guarda e mi fa: “Quale lampada mettiamo in bagno? Questa? Quell’altra, che sono 3 faretti? O quella lì snodabile”. Io la guardo, come se stesse parlando in Klingoniano, tiro un d4 e bofonchio la mia “scelta”.
Entro e ho saputo per circa 20 minuti cosa eravamo andati a fare. Dopodiché, mi sembrava di stare a fare shopping, tipo in mezzo al mercato.
A peggiorare la situazione, il mal di testa.

Però, però però… In anni di IKEA si sviluppano tecniche vitali per la sopravvivenza.
Per mantenere la lucidità mentale minima necessaria per ricordarsi di respirare e di camminare, io mi pongo sempre un obiettivo quando entro in un IKEA:
Pigliare una matitina IKEA da ogni distributore di matitine IKEA che incontro per tutto l’IKEA. Sono tornato con TRENTA matite IKEA.
TRENTA.

Fondamentale inoltre è una certa creatività nel fare un dolce scombussolamento nel quadrato centro commerciale svedese. Tipo pigliare tutte le sveglie nel contenitore delle sveglie e puntarle tutte a suonare dopo 20 minuti.
Si devono essere divertiti. OH SI.

Il Castorama, forse, è peggio. Entri e SAI che gli oggetti di cui hai bisogno sono sparsi alla maggiore distanza possibile tra loro nel negozio, e li piglierai nell’ordine che ti richiederà il tragitto più lungo.
Hai bisogno di una maniglia? Corsia 1.
Dopo vuoi prendere dell’antiossidante? Corsia 13. Sono 24 km di distanza dalla corsia 1.
E quello dopo è il cacciavite che sta in corsia 3. E via così.
È una via crucis del bricolage.
Sono tornato con una maniglia per finestra, tre cacciaviti, dell’aria compressa ed erano tutti ai lati opposti del negozio.

E per tutto il pomeriggio mi è tornata in mente una certa scena di Fight Club…

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Un complimento inaspettato

È stata una settimana molto impegnata per me quella appena passata, in quanto ho avuto da fare un lavoro piuttosto particolare.
Ho fatto, quasi più per sfizio mio che per altro, un video di presentazione della mia classe di liceo per lo scambio culturale di una+una settimana che faremo con una scuola olandese.

Nonostante sia costato parecchie ore di lavoro certosino di selezione e taglio delle scene filmate, tutto l’ensemble non mi ha richiesto particolari doti tecniche o di andare a reperire strani metodi di montaggio o non so che.
Insomma, detta breve: non è stato un lavoro difficile.

Il video finale è stato molto apprezzato, cosa che immaginavo, tanto che sarà stato visto e rivisto un numero di volte superiore alla decina.

Però in tutto ciò, tra tutti c’è stato UN complimento mi ha colpito.
In quanto inaspettato.

In quanto proveniva da una persona con cui alla fine non ho molto a che fare, anzi… Spesso ci troviamo in disaccordo e non sono mancati screzi.

“Bravo Marco, mi hai stupito.”

Che il video piacesse, per me era scontato.
È stupendo, non sto a fare falsa modestia, è veramente bello. Mi aspettavo un certo feedback positivo unanime.

Ma il commento di Simone mi ha tirato veramente giù dal pero, mi ha lasciato senza parole.

Possibile che di 20, 30, 40 persone che mi hanno fatto i complimenti…

alla fine mi importasse solo di uno, in particolare di quell’uno con cui alla fine non ho mai avuto un granché da spartire?

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Sogni lucidi.

C’è una cosa che ho perso con il tempo e la cosa mi dispiace assai.

Fino ai 12-13 anni, mi ricordavo ogni sogno facessi. Ogni singolo particolare, tanto che molti dei sogni fatti in quei tempi me li ricordo ancora perfettamente.
Ora, zero.

Però c’è una categoria di sogni che mi ricordo sempre anche adesso: sono i cosiddetti sogni lucidi.

Sono una FIGATA. E forse ho capito come si fa per bene a indurli.

Altro che Matrix…

(pardon, sono le due di notte… lol. Ieri mi ha mangiato il post)

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