Art. 930

(torno un attimo sul diritto, questa è divertente)

Premio dovuto al ritrovatore.
[1] Il proprietario deve pagare a titolo di premio al ritrovatore, se questi lo richiede, il decimo della somma o del prezzo della cosa trovata.
[2] Se tale somma o prezzo eccede le Xmila lire, (euro x,yz)il premio per il sovrappiù è solo del ventesimo.

Gioco, indovinare quante lire è tale prezzo.

Ve lo dico io. Diecimila lire. Euro 5,16.
Perché i miei comportamenti sono regolati da norme che sono rimaste immutate dal 1950?

Il Mereghetti

Se lo vedi non ci credi, se ci vedi non lo credi, se lo credi non ci vedi, se ci credi non lo vedi, non ci credi se non vedi, se ci vedi non ci credi, non ci credi se lo vedi. Euroarredi?

Non ne conoscevo l’esistenza fino a ieri sera. È qualcosa di mistico.

Un dizionario. Un dizionario ma del cinema. Probabilmente sono io decisamente ignorante se non conoscevo dell’esistenza di questo genere di cose, figuriamoci del “nostro” dizionario. Per me esiste solo l’imdb e fine.

 Non pensavo ci potesse essere qualcosa di paragonabile di cartaceo.

Invece c’è. Tutti i film mai usciti nel cinema italiano sono presenti, recensiti estensivamente e votati. Tutti. Quanti.
Ma esattamente come esiste un dizionario della lingua, un lavoro già massacrante, non mi sono stupito dell’esistenza di tale malloppone.

Quanto sono rimasto francamente colpito dal fatto che tutto questo lavoro è stato eseguito da una singola persona.
Una persona. Un dizionario. Film. Film che durano. Film tutti. Belle recensioni, non da cinematografo palloso. Voti sensati.
Migliaia di film. Decine di migliaia.

C’è qualcosa che supera il confine dell’awesome – come diciamo noi dell’internet – e finisce in un iperuranio fatto di puro capolavoro.

Illuminazione.

Privacy?

A tutti coloro che sono iscritti a Facebook.

Per colpa di una situazione sociale ormai stabilita come approvata “de facto”, ormai la privacy è un diritto inviolabile – evidentemente molto più sacra di cose come la certezza della pena – ed in nome di essa si creano situazioni al limite dell’immaginabile.

In nome della privacy si cambiano leggi, ci si denuncia e soprattutto si rompono le palle al prossimo creando apparati burocratici sempre più stringenti e regolamenti più soffocanti. Per la privacy il solo avere per caso nome e cognome di una persona abbinato al suo numero di telefono se questo non l’ha messo nell’elenco telefonico è al limite della legalità.

L’idea di mettere le proprie credenziali su un sito ha fatto storcere il naso sempre e grazie a ciò nel nostro Stato comprare via internet è ancora un mistero della fede per la maggior parte della popolazione.

Ma perché cazzo mo tutti hanno messo Facebook senza problemi? Perché orde di minorenni sono iscritti liberamente senza che nessuno abbia rotto le palle? Perché orde di minorenni mettono le peggio foto disponibili ai loro 1400 amici (tutti per la pelle, immagino) e nessuno ha osato dire nulla?

Perché se devo far iscrivere una persona all’iTunes Music Store devo sempre combattere contro gente che “non si fida” che poi si lascia a ste boiate?

Perché ancora adesso ho i venditori che mi squillano al telefono e io non posso farci un cazzo di nulla? Perché la mia privacy viene violata e non posso farci nulla? Com’è che questi hanno il mio numero di telefono e io non so come l’hanno avuto?
Com’è che nessuno fa nulla contro questo?

Nome

Chi non ha mai pensato a che nome dare a proprio figlio\a?

A parte le scelte personali che spesso e volentieri vanno di molto oltre al gusto ma si portano dietro significati o ricordi…

Mi sono accorto che per la scelta del nome sarei estremamente superstizioso.
Proprio a livello di oroscopo. Ma chi non lo farebbe?

Se uno ci pensa, troverà che i Giovanni hanno certe caratteristiche in comune, i Roberto, le Laura… E magari uno scarta o fa scelte in base a queste caratteristiche comuni. 
Hoddio – potrebbe essere che sono solo io ad essere così cretino da fare questi ragionamenti, ma mi è parso di capire che è prassi comune quando si fanno di questi ragionamenti – del tutto ipotetici per altro.

Ma è pura e totale superstizione, nulla di più di leggere l’oroscopo. Ma uno pensa che sia un ragionamento legittimo quando lo fa. 
Davvero!

 

 

Non chiamerò MAI mia figlia Laura. Picchiatemi se ci provo.

Backup! BACKUP!!! (2)

Avete presente di quando parlavo della necessità di un backup e che tutti sanno che è necessario ma nessuno lo fa e quando poi perde tutto impazzisce ma poi comunque non lo fa?

Sapete che vale il contrario?

Ho sempre fatto backup nell’ultimo anno ogni giorno. Da quando il computer me lo fa in automatico è la cosa più semplice del pianeta.
Ora, uno non ci pensa più a quell’oggetto, l’hard disk esterno con su il backup.

Ora è via da casa mia. Non è più accanto al mio computer. Non so come sta, non so se funziona, non so se tornerà intero a casa.
Questo è il momento in cui capisci quanto diventa fondamentale un backup. Quanto il senso di sicurezza è qualcosa di impagabile.

L’ennesima dimostrazione che uno può sbagliare per anni ma quando poi torna (o arriva) sulla retta via non può proprio tornare indietro se non a grande fatica. Ormai sto diventando ripetitivo, ma è uno di quei concetti che mi fa piacere cercare di inculcare ai miei lettori. È un po’ come Gesù che ripete la stessa cosa per trent’anni. Solo non sono il Messia. Solo parlo di una cazzata e non di amore. Solo…

 

… Sbaglio o mi sono appena paragonato a Gesù? Mi sa che devo ridimensionare le mie aspettative.

@

Amo la semplicità. Frase facile, un po’ come “comune per la pace”, come se ci fossero comuni “per la guerra”.

Io ogni tanto ripenso a ciò con cui giocavo tanti anni fa e lo confronto con ciò che ho in mano adesso.
Io sono un nerd, sono un videogiocatore.

Son partito con i giochini su DOS e ora me la giostro un po’ dove capita. Il videogioco è da sempre la mia fonte di intrattenimento preferita.
Il paragone tra “tanti anni fa” ed oggi è ridicolo: prima pochi caratteri sullo schermo, dopo grafica 3d, alieni, spazio, balle di ogni genere.

La nostalgia c’è ma – trame e storie a parte – chiaramente i mezzi d’oggi sono decisamente più potenti.

Ma ritorna ancora un gioco. Uno dei più belli di sempre.

Rogue.

Ciò che ha fatto partire tutto, ciò che è la base di ogni cosa. Sei un @. I tuoi nemici lettere. Gli oggetti caratteri.
Nulla di più semplice.  Niente mitra, niente alieni, niente grafica. Caratteri.

Tutto all’immaginazione, è come un libro, ma è un videogioco. È un libreogioco. Un videolibro.

Ma cosa ho bisogno di più di così?

Long way

Momento link.

http://www.panomoto.com

Il tizio fa come tanti hanno deciso di fare. Prendere il proprio mezzo di fiducia e fare quello che si chiama un Viaggio con la V maiuscola.
E visto che è partito dalla crucchia e ora è in Malesia, direi che ci sono i presupposti perché arrivi fino in fondo al percorso previsto.

A parte il rosico di vedere le foto di tutti gli stati che finiscono in -istan – tra i posti più fotoigenici del pianeta – il vero mio apprezzamento sta nel vedere tale coraggio a prendere e a partire, sapendo che “between one ball and another”  sarebbe stato via più di un anno. Avrei problemi a farlo per tre settimane, figuriamoci un anno. E più.

Non credo abbia tanti amici.

2430m

Da Wiki:

“The longest range recorded for a sniper kill currently stands at 2,430 meters, accomplished by Corporal Rob Furlong, a sniper from Newfoundland, Canada, in March 2002 during the war in Afghanistan.”

Il gioco è semplice. Aprite Google Earth, trovate casa vostra, prendete lo strumento misurazione (il righellino in alto), mettete fondoscala in metri, cliccate su casa vostra e poi trovate un posto a voi noto a 2430 m di distanza in linea d’aria da casa vostra.

Fatelo, veramente.

E poi chiedetevi come sia possibile sparare ad un bersaglio – per altro animato – a tale distanza.
Il solo pensare ai calcoli balistici necessari mi fa venire il mal di testa.

Yo! Yo!

Compare uno yo yo sulla scrivania.

Sì, uno yo yo. Uno di quei cazzilli… Uno yo yo.

… Bhe io sapevo dei trick per lo yo yo. Non ero male, ve lo assicuro. Lo lanci, quello rimane giù e tu ci fai le cazzate.

Limpido.

È il primo yo yo che tocco da anni… Dieci, forse undici.

La scena? Lo prendo in mano, lo lascio cadere, lascio strotolare il filo, poi lo riavvolgo facendo meccanicamente, senza pensarci, il gesto che si usa per riavvolgere gli yo yo con frizione, lo lancio e faccio subito secco un trick comprendente una serie di movimenti da fare con una mano. Senza alcun problema lo finisco in tempo e lo yo yo torna in mano.

Ok, una volta chiusa la parentesi di cazzi miei, quanto è completamente senza senso tutto ciò?

Dieci anni. Nel senso che avevo 9-10 anni quando ho imparato quelle cose. Non ho mai più toccato uno yo yo e ho rifatto una cosa piuttosto complicata (dal punto di vista mnemonico) senza alcun problema dopo 10 anni.

Nel senso che non è cambiato nulla, a parte che ho circa un metro secco in più di spazio utile in altezza per i trick. Sono come ero rimasto, allo stesso punto. Non mi sono dimenticato nulla.

… COME?

Diritto

Pensare che le leggi siano la base della nostra civiltà mi intristisce assai.

Dover ammettere che senza le leggi non siamo nulla più che animali, che siano queste squallide norme a tenere in piedi la baracca, è motivo di denigrazione della mia stessa natura.

Leggere un codice legislativo è qualcosa di sconfortante.
È come leggere una groooossa policy aziendale, ma non uno di quei regolamenti di pochi punti per la sana convivenza, non uno statuto da qualche pagina, ma uno di quei regolamenti demenziali che tengono d’occhio ogni minuscola inezia, che li leggi e ti chiedi se ti stanno prendendo per il culo o se sei finito nel Grande Fratello. Una roba da regolamento per un sito internet, pronto a pararsi le chiappe in ogni possibile situazione.

Ma non è così. Più leggi più ti rendi conto che c’è ancora spazio per una discrezionalità ampissima per i giudici, più ti rendi conto che ci sono grossissimi buchi. Un secondo prima ti danno tutto l’elenco dei milletrecento legami di parentela che negano il matrimonio e poi dopo non capisci perché non specificano meglio i casi da matrimonio urgente.

Minuzie, buchi, minuzie, buchi. Questa è l’impressione che ti dà la “legge”, anche se magari è un’impressione sbagliata.

Oltre ad una netta sensazione che moltissime leggi se le potevano risparmiare e lasciare al vero e proprio comune buon senso certe vicende.

Tutta questa impalcatura mi dà allo stomaco, davvero. Capisco la necessità e l’insostituibilità, ma è un po’ come le auto che vanno ancora a benzina: davvero non c’è nulla di meglio?