Cioccolata
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Droga
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Ma chi cazzo me lo fa fare di darmi alla droga?
Cioccolata
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Droga
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Ma chi cazzo me lo fa fare di darmi alla droga?
Gli occhi mi si sbarrano. C’è qualcosa che NON va.
Le braccia mi si alzano di scatto come tirate su da qualcosa, penso che sia uno dei presenti che mi sta facendo uno scherzo pirla. Ma mi accorgo che così.
TUM. Il cuore batte FORTE.
Le braccia mi si contraggono di nuovo.
TUM, un altro battito lento ma possente.
Stacco il dito.
Capisco che cosa è successo.
Dio, che esperienza fuori da ogni concezione.
Torna alla mente quando mio padre mi disse: “Sì mi ricordo quando mi sono preso i duecentoventi per la prima volta… È come un tir”
Duecentoventi Volt. Corrente alternata comune.
Come mettere le dita nella presa di corrente.
Probabilmente erano di meno. La cazzata l’ho fatta io, stavo smanettando con un ampli che non andava per nulla, non dava alcun segno di vita… ho fatto per guardare se il fusibile era andato, come un coglione mi sono dimenticato che la presa era ancora attaccata. E anche se me ne fossi accorto, dubito mi sarei ricordato che nei fusibili passa la corrente.
Toccato.
PAM. Investito.
Esperienza balsasmica.
Credo che sia una di quelle cose che per quanto uno ci stia attento prima o poi capita.
Entra nella top 10 delle cose più WTF che mi sono mai accadute.
E ho dovuto avere pure la prontezza di dire ai prof presenti “sì ho preso la scossa ma qui dentro non passa un cazzo di corrente… è manco come una batteria. Solo non mel’aspettavo”
STRACAZZZZZZZATAAAAA. Ma se non l’avessi detta sarebbe stato un po’ un cazzo di casino mi sa :D
Dio santo, sono ore che ripenso a quei due secondi di follia… Che poi non ha fatto nemmeno male, ti lascia solo tra lo stordito e l’incredulo.
16 ore di sonno giornaliere.
Pasti fatti.
Ti esalti con una pallina di carta.
Fusa e coccole a volontà.
Pulizia autonoma.
Cesso automatico.
Predatore perfetto.
Dico io, che cazzo si può voler di più dalla vita? Un Lucano?
Fatemi rinascere gatto casalingo.
O forse lo sono già?
Voglio poter buttare una pietra sul passato.
È mio sacrosanto diritto poter buttare via nel cesso giornate, mesi, anni interi della mia vita.
Perché no? Guardare al passato non può che portare nostalgia, rimpianti o, nel mio caso, solo brutti ricordi.
Voglio buttare via i miei primi 14 anni di vita. In blocco.
Non voglio più ricordare di nulla in quanto le migliori cose che mi sono capitate in quei tempi sono svanite nella foschia di un tempo che mi ha regalato solo tempi di tristezza.
Voglio che il volto che oggi ho visto in metropolitana tornando fosse solo uno tra tanti.
Non doveva essere un buon motivo per farmi tornare in mente tre anni di puro inferno in cui ci sono state solo due persone che sono state capaci di supportarmi realmente.
Tra capo e collo mi è tornato tutto, tutte le incazzature, tutta la mia ira repressa in maniera più o meno goffa…
Cazzo, voglio installare un “cestino” nel mio cervello. Via tutto.
Per me la vita è cominciata a settembre 2003.
E conosco qualcuno a cui ho fatto da spalla per due ore filate oggi che gradirebbe fare più o meno altrettanto…
Fortuna che sono uscito con Salva oggi, altrimenti sarebbe stata proprio una giornata di merda.
No, non si riferisce ai commenti di poco fa.
Chissà che non abbia ragione io…
Io scrivo dal basso verso l’alto.
Gli arabi scrivono da destra verso sinistra.
Fatto sta che abbiamo agito in questa maniera, fermi nelle nostre convinzioni, abbiamo proceduto nell’eseguire certe cose che forse erano sciocchezze se viste dall’altra parte.
Però non è detto che fosse giusto così.
In realtà stiamo guardando tutto dalla parte sbagliata. Perché è così che abbiamo cominciato a vedere le cose e così rimarrano sempre dal nostro punto di vista, no?
Forse abbiamo sbagliato tutto…
Ci sono certe notizie che mi lasciano sempre con il sopracciglio inarcato, che mi fanno pensare che c’è qualcosa che proprio non va nella mia visione del mondo, semplicemente perché ne ho una visione di facciata, limitata.
Ma una notizia di una ragazza che fa un sufflagone davanti a tutti i suoi compagni durante una assemblea di classe, con tanto di riprese dai cellulari, è capace di stupirmi veramente TANTO.
Sono quasi tentato di rimangiarmi quello che scrivevo proprio ieri sulla “gioventù sfaticata”… Altro che! Qui si danno TROPPO da fare!
Ma siamo impazziti? Ma un minimo di morale? Di senso logico? Di furbizia, di pudore, di buon senso, di QUALSIASI COSA?
Forse non mi sono spiegato bene…
SUFFLAGONE + CLASSE + CELLULARI
Non solo scema, non solo meretrice, non solo totalmente svergognata…
Ma doveva esserne proprio FIERA!
Non venitemi a dire che l’hanno ripresa di nascosto perché nell’anno 2007, dove anche i cani hanno i cellulari, figuriamoci che non sapesse che qualcuno l’avrebbe ripresa.
Complimenti anche a lui, che riesce a “tener duro” anche davanti allo sguardo attento di una 20ina di persone, cosa che non immagino sia da tutti. Proprio da vantarsene.
Fatemi scendere, qui stiamo impazzendo… finché erano le 15enni che facevano i video porno, onestamente ero quasi d’accordo. Ma qui si sta scendendo nella pura FOLLIA.
AIUTO.
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Un paio di comunicazioni di servizio.
Come prima cosa, ieri ho fatto di nuovo record di visite in un giorno, 252. La media del mese è comunque altissima, circa 140 al giorno. Come è rito, ringrazio tutti i lettori, che siano essi “di passaggio” o degli abituée… Mi fate venire voglia di cominciare a scrivere cose per cui potrebbe davvero valere la pena perdere il tempo di leggere P:
Seconda cosa, un po’ più “materiale”…
Visto che era piaciuto a molti, ecco un nuovo mio piccolo video di magia. Divertitevi P:
In un discorso “a la grand-père”, insomma da vecchio nonno rompiscatole con l’Alzheimer, devo proprio dire che questa gioventù di cui faccio parte è proprio sfaticata.
E lo dico perché in fondo sono il primo che ha il cosiddetto “culo pesante”.
Perché c’è una cosa che mi fa inarcare il sopracciglio ogni volta che viene nominata, ovverosia la locuzione “diritti degli studenti”.
Diritti degli studenti? Perché io, umile schiavo dei miei professori, dovrei avere qualche diritto? Il mio unico diritto è di studiare, e come tale dovrebbe essere il mio unico LAVORO.
Boia, non chiedo di tornare al ’50 dove le scuole avevano una qualità allucinante e i professori pretendevano dagli studenti ciò che spiegavano male. Ma un minimo di disciplina, cazzo.
Autogestione? Ma per cosa? Andava bene nel ’68 l’autogestione! Ma che mi si faccia il piacere.
“Dai Marco, vieni a fare l’autogestione, fregatene del compito di Italiano!”
Ma questo gran paio di balle! A me già dà fastidio che si facciano le assemblee di istituto, evento che ancora non trova un perché nei miei ragionamenti.
Certe cose mi fanno girare i testicoli a mo’ di elicottero.
Diritti degli studenti? Cosa?
Diritto di avere almeno x giorni di anticipo di preavviso sui compiti in classe?
Diritto di non avere più di x interrogazioni in un giorno?
Diritto di avere x giorni di cazzeggio liberalizzato?
Ma io cosa devo sentire ogni giorno?
E pensare che io sono in una scuola RISPETTABILE, dove la gente tutto sommato lavora.
Figuriamoci all’istituto tecnico di Pioltello cosa ci si potrebbe aspettare.
Meno lagne…
Credo che sia solo in una società che ha portato all’estremo la voglia spasmodica di essere famosi, proprio quella che porta la gente ad andare a Distraction pur di farsi vedere in TV, che si possa arrivare ad un eccesso di popolarità.
È così che le rockstar arrivano a drogarsi, no?
È così che una marmocchia come quella che fa la parte di Hermione in Harry Potter arriva a 15 anni ad avere qualche milione di $ per poi ritirarsi dall’incarico perché si è stufata di essere il sogno erotico dei 13enni di mezzo mondo?
Succede solo in una società fondata ormai unicamente sull’immagine come la nostra.
Non sto a dire che è giusto o sbagliato, non sto a dire che chi vuole diventare famoso è scemo o è basato su cose futili, perché, anche se ciò è in parte vero, non sarebbe un granché come presa di posizione.
Voglio invece riportare il discorso un pochino più su una scala più “umana”, per far capire cosa significa davvero essere in un eccesso di “popolarità”, per poi capire come sia davvero una cosa così sciocca in fondo.
Per fare ciò, riporterò una mia recentissima esperienza personale.
Come molti sanno, io sono abbastanza “fiero” del mio blog. Questo perché in genere mi piacciono i contenuti che io stesso ci scrivo (grazie al tubo) e perché genera un rispettabile flusso di traffico di visitatori su di esso, circa 150-200 al giorno, che sono davvero tanti per uno sfigato 17enne quasi 18enne come il sottoscritto.
Ed è così che io tendo a dare un po’ il link in giro, sui forum di internet, mettendolo su MSN o anche scrivendolo (più per scherzo che per altro) in posti randomici come la lavagnetta del laboratorio di informatica della mia scuola o sullo sporco delle auto.
Questo lo faccio in maniera spensierata perché non mi è mai importato nulla di cosa gli altri pensano di ciò che scrivo. Mi interessa se qualcuno commenta i miei post, se qualcuno mi fa una critica o se mi fa un complimento. Ma non ho mai avuto vergogna a postare sul mio blog.
Ho fatto una cazzata. Oggi ho osato nominarlo in presenza di persone di cui mi importa cosa ne potrebbero pensare del mio blog. Non perché me lo dicano, ma perché mi sono accorto che (e qui mi sento un po’ pirla) non voglio sfigurare davanti a loro.
Il motivo per cui ora scrivo ciò è che sto cercando di esorcizzare il più possibile questo mio terrore, ossia che mi giudichino, come dire, “piatto”.
Mi sforzo di pensare che non avranno che una buona opinione di queste pagine, che molti di loro nemmeno ci passeranno o che daranno solo una veloce occhiata… Forse.
Più si va avanti nella fama, più gente c’è a guardarti e più vuoi evitare i loro sguardi.
Perché ti sembreranno sempre più accusatori o accusamucche, insomma senza pietà.
Oggi ho capito che, in fondo in fondo, non sempre riesco a fregarmene di tutto ciò che mi accade attorno. Non riesco sempre a dare la minima importanza possibile ad ogni avvenimento della mia vita nel tentativo di proteggermi da ogni possibile disgrazia.
E che ogni tanto un sasso di realtà mi fa inciampare.
Dal basso sembra tutto così diverso.
È da un bel po’ che desidero parlare di un fenomeno che ritengo tanto squallido come preoccupante.
Capita spesso che i giornali riportino, pompandole in maniera più o meno grossolana, notizie di fatti estremamente immorali come stupri, pedofilia, omicidi\suicidi, razzismo ecc ec.
Fatto sta che la reazione iniziale che vedo sempre di più in giro è tipo “se c’era la pena di morte, la davo a questi qua” (i congiuntivi sbagliati sono obbligatori e obbligamucche).
In realtà, fosse solo una cosa così blanda come “diamogli la pena di morte” non avrei quasi problemi, insomma ognuno ha le sue idee.
Ma c’è chi si spinge ben oltre. Ma ben tanto oltre.
Credo di aver sentito alcune delle peggiori sui preti pedofili, anche se quando parte lo stupro di massa è veramente il delirio.
C’è chi propone torture che nemmeno in Cina
C’è chi propone isolamenti al limite dell’umano
C’è chi propone la morte per le vie più dolorose concepibili da mente umana
C’è chi propone il taglio netto di vari pezzi del corpo
Non ritengo POSSIBILE che nell’Anno Domini duemilaessette si possano sentire ancora certi discorsi. Ma possibile che ci siano ancora masse, popoli interi di gente che voglia il ritorno di una legge del falcione all’ennesima potenza?
Posso amaramente incazzarmi quando vedo scrivere certe cose?
Spero di sì.
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Ci sono leggi della fisica a cui non si può sfuggire.
Ci sono leggi della vita a cui non si può sfuggire.
E ci sono anche leggi del cibo a cui non si può sfuggire.
Queste sono le Leggi Periniane sul cibo.
Andrea Perini, il creatore di queste leggi, è di fatto una persona che potrebbe essere l’antitesi del dietologo. Però ha fatto del cibo un’arte e, nonostante sia estremamente sovrappeso, negli anni ha sviluppato un suo unico modo di approciare il cibo.
Negli anni ha dispensato varie perle di saggezza sull’argomento, ma tre su tutte vengono ritenute al pari delle leggi della termodinamica o dei postulati di Euclide.
1° legge: Più ci metti, più ci trovi.
2° legge: Due formaggi, ok. Due salumi, mai.
Queste sono due leggi riguardanti i panini nello specifico, ma possono essere applicate ad una vasta gamma di cibarie. Sulla base di queste due leggi possono venire costruiti piatti e panini multistrato che farebbero invidia al peggiore del McDonald’s, fino ad arrivare al mitico “setteingredienti”, considerato da molti il Nirvana del panino:
– Crudo
– Pomodoro
– Salsa d’olive\acciughe
– Uovo
– Maionese
– Due formaggi, in genere formaggella e filadelfia
Inoltre, c’è la 3° legge, che dovrebbe essere ciò a cui dovrebbe far riferimento ogni buona dieta.
3) Mangiando un alimento di peso x, potrai ingrassare al massimo di x
Sembrerebbe solamente un modo diverso per scrivere un ben noto principio della termodinamica, ma questo è un piccolo pezzo di verità che molte donne tentano di ignorare.
Sì, ti puoi permettere di mangiare quei 20 dannatissimi grammi di torta o quel singolo dannatissimo cioccolatino, perché al massimo ingrasserai di 20 grammi smaltibili con due corse su e giù per le scale.
Possibile che si possa vivere senza tenere sempre a mente queste tre leggi fondamentali?