Internet comincia a far parte del cerchio della vita. Come tutto, comincia a riempirsi di gente morta.
Chissà quanti utenti in giro per le board, per i blog, per i siti che trovate ancora in giro sono in realtà già deceduti, le loro parole – hostate fino a data indefinita, ma mai infinita – ormai un fantasma della loro personalità che si aggira per l’etere. E le piattaforme stesse ormai fantasmi anche loro. Morti che hanno scritto su pagine morte, come un cespuglio che muore schiacciato da una carcassa in decomposizione.
Ave, blog morto! Io per fortuna sono ancora vivo.
Dopo sette anni dall’ultimo post, mi spiaceva lasciare come finale del mio blog morto una cosa così negativa. Metti caso che muoia io…
Nel 2014 mi ruppi il cazzo definitivamente ed abbandonai la situazione, senza avere un nuovo piano. Presi la mia strada senza sapere quale fosse. E 7 anni dopo, sposato, un figlio, due lavori dopo, sempre più felice e lavorando sempre di meno ma con il cazzo ancora più rotto, ho deciso che il primo giro di abbandonare la situazione ebbe così buoni risultati che è giunto il momento del secondo round.
Ora, 2000 km da casa, -24°C fuori… Comincio a sentire che il mio pipo sta guarendo.
O forse non accettare mai a priori lo status quo è la mia natura, ed il mio cazzo sarà sempre un pochino rotto.
Chi lo sa.
Excelsior!