Con che coraggio, dico, con che coraggio usano ancora la frase “dal regista di _inserire nome di film bello_” per presentare un nuovo film.
Lo leggo ancora, sui cartelloni. Dal produttore del film xyz fico, che ti era piaciuto, o forse ti aveva fatto schifo ma ti ricordi solo che c’erano più effetti speciali in 10 secondi di film di quanti ne avessi mai visti fino a quel momento. Sì, proprio lui, ha fatto un altro film.
Se ti era piaciuto significa che anche questo film ti piacerà di sicuro.
Cosa? Il primo film parlava di alieni zombie che fanno una gara di cucina durante una guerra tra due galassie di supernove negli ultimi istanti prima della loro fatale e pirotecnica collisione, mentre questo è un film d’amore sul sapore del pistacchio?
Non guardare alla divergenza di generi, entrambi i film sono stati diretti dallo stesso gran fico, quindi sono entrambi delle grandi ficate.
O con che faccia mi viene presentato, peggio ancora, un film con la scritta “dai produttori di”.
Dai produttori di? Dai produttori di ha funzionato solo per quelli dei cartoni animati, che per grazia divina ancora si risparmiano, ma che razza di paragone è?
Cara grazia che è tardi e che non ho voglia di tirare fuori esempi.
Dal regista di “Lecitina” e “Un Sushi di nome Nemo”… “Pistacchio”. Un film tenero. Un film dolce. Ma anche un film salato.
Dai produttori di “Gelato al cioccolato”