Sogno. È tanto che non sognavo.
Sogno di notte, sogno tanto, sogno tanta gente, tanti posti.
E sogno ad occhi aperti. La mente viaggia, vaga. Nelle ultime fasi dello studio mi sta capitando di fare lunghi sogni ad occhi aperti anche da un’ora.
Sogno perché sono solo, in casa, nei rapporti. Vedo poca gente, per poco tempo.
E allora vago.
È stupendo, no? Andare dove non si è potuto mai, dove non mi potrei nemmeno illudere di andare, ma ci vado con la mente illudendomi che la gabbia temporanea dove son finito sia l’unico ostacolo tra me e le mie fantasie.
Oggi ero su una Mercedes SL55 AMG in giro per la California, ve lo giuro. GIURO.
Perché?
No, no no. Non si può sognare. Non per fuggire. Non per evadere dalla realtà. Non per sfuggire alla solitudine, benché meno se temporanea.
Se sognare è gratis, sognare troppo non lo è, rischia di farti perdere il contatto con la realtà.
Sognavo tanto in passato. Ho sognato la mia vita intera. Mille volte.
Tornare a farlo sarebbe troppo pericoloso.