“E non dite che la neve non vi piace perché dovete spostare l’auto e c’è traffico, perché se dite così siete veramente VECCHI”
Zaratustra qui citato a parte (Natale porta con sé i quote saggi, evidentemente)…
Io voglio bene all’istituzione natalizia. È un bel momento. Se magari ogni tanto non lo è o non lo è stato per me, sono certo che è un momento stupendo per un sacco di persone (specialmente bambini) in giro per il mondo e sono abbastanza convinto che ciò renda il Natale più che degno di esistere.
Però ancora ogni tanto sono ostico all’idea dei doni.
È vero sì che lo scambio dei regali è una pratica tendenzialmente salutare e piena di buoni sentimenti, ma mi accorgo che è molto, molto facile passare da una tradizione ad una preoccupazione. Una seria preoccupazione alle volte.
La preoccupazione ha varie sfaccettature, economiche, pratiche o più banalmente inventive. Ciò non toglie che non ho mai apprezzato sentire qualcuno lamentarsi che non ha ancora preso i regali, che è in ritardo, che non sa che regalare e lo dice mettendosi le mani nei capelli, ecc.
L’importanza alle giuste cose… Ai veri problemi poi cosa si fa?