Mi hanno spesso preso in giro per la mia università.
“È un liceo”, dicono.
Classi fisse, impossibilità di rifiutare i voti, aule altrettanto fisse, prove parziali, agevolazioni…
Chi sta facendo l’università alzi la mano… Bene.
Bene il semestre è finito. Chi ha festeggiato a fine lezione con pandoro et panettone, tutti quanti felici ed uniti?
Chi ha passato una piacevole mezz’oretta post lezione con il professore a bere spumante?
Contiamo?
Chi se n’è andato a casa salutando quelli accanto, altre due persone massimo e fine?
Rido perché ciò che era una presa in giro ora diventa il mio punto di forza, sarò felice quando qualcuno mi ripeterà quelle cose.
Vinco io.
Ah, BTW: non è invidia. È candida ignoranza di cosa significhi avere un certo ambiente.
Io ho fatto quelle cose escludendo il professore; anche noi abbiamo festeggiato e ho fatto gli auguri un bel po’ di gente che ho conosciuto (essendo in una classe comunque fissa e avendo conosciuto un po’ di persone); alla fine noi siamo un’università diversa e siamo in 120 in classe.. Evidentemente si formano dei gruppetti, però ci si trova bene con un po’ di persone (più di quante mi aspettavo ma comunque un po’ pochine); non ho capito una cosa: è positivo o negativo il fatto che
“Chi se n’è andato a casa salutando quelli accanto, altre due persone massimo e fine?”
L’hai fatto tu o credi l’abbiamo fatto gli altri? Non ho capito quel passaggio
Non capisco cosa avete contro il mio progetto di università?
Aule fisse, studenti fissi, impossibilità di rifiutare i voti, impossibilità di rifiutare il compagno di banco, impossibilità di rifiutare quello che dicono i professori, comodo lettino all’interno della struttura, finestre rinforzate in metallo, ora d’aria garantita e il panettone non lo paghi nemmeno e il 31 si brinda tutti insieme nell’aula magna a rutti e spumante.
Si ti invidio. Molto. :D