C’è una cosa che mi tira scemo.
Un aneddoto divertente del percorso universitario di mio fratello è che per un esame gli hanno dato da studiare un libro (con su scritto “McGraw Hill”, non “Walt Disney Company”) scritto decisamente male. La parte divertente è che estraendo una qualsiasi pagina a caso del libro (indice compreso, se non erro) leggendola si può trovare ben più d’un singolo errore. Refusi, errori ortografici e sintattici, frasi sconnesse ed incomplete, anacoluti, insomma SCHIFEZZE.
Un aneddoto poco divertente è che la stessa cosa si può fare andando sul sito di un qualsiasi quotidiano di tiratura *NAZIONALE* (il mio preferito da questo punto di vista è repubblica.it). Al posto di “una qualsiasi pagina” basta mettere “un qualsiasi articolo” e troverete almeno un errore, garantisco io.
Alcuni piccoli e subdoli, tipo accenti mancati o dimenticanze.
Altri in bella vista come quello mostrato in questo articolo. Diamine, è una didascalia, è UNA SINGOLA FRASE! Come fai a sbagliarla? Come fai soprattutto a non accorgertene?
Io capisco che lascino in pace il reparto revisione e lo usino solo per gli articoli che vanno in stampa.
Ma signori, qui mancano le basi.
Io non posso considerare accettabile per un quotidiano di livello nazionale una tal noncuranza per la qualità dei propri articoli. Perché oltre alle sopra citate schifezze, la qualità media degli articoli fa PENA. In particolare articoli di minore rilevanza, come di attualità o tecnologia, vengono affidati a delle BESTIE che non sanno scrivere in un italiano di livello nemmeno considerabile SCARSO.
Ohè! Non sei mica Topolino. Sei La Repubblica, riobò!
ma quelli che scrivono su internet prendono soldi? Perché potrei fare quel lavoro lì: so scrivere un articolo! Me l’ha insegnato la Cabrini!
RIsposte.
1) A Dario: viste le persone che scrivono su un giornale e che non sanno nemmeno usare la tastiera del computer, direi che hai larghe possibilità di poter fare quel lavoro. E si, vengono pagati i redattori delle testate nazionali in internet.
2)A Amidee: un quotidiano, anche in internet di quante pagine e articoli è fatto? TI assicuro che spesso un redattore si occupa di più di un articolo e spesso velocemente, è normale che gli sfuggano degli errori. Dopo che un articolo è scritto, viene passato al caposervizio che si occupa di controllare i refusi. Di solito è molto attento e poi l’articolo dopo una correzione viene rifatto passare per essere nuovamente letto da tutti. Tuttavia a volte gli errori scappano, perchè chissà quanti articoli si legge in un giorno il povero caposervizio. Inoltre per quanto riguarda gli accenti e simili, spesso la colpa è della fotolito (nel cartaceo) e della mancanza di adeguate font universali. :P
Quindi io sono dalla parte degli esseri umani che scrivono articoli e che si lasciano scappare errori… pensa te che gli studenti a volte scrivono un solo tema e riescono a fare errori in quasi tutte le frasi! :P Inoltre gli errori o orrori ortografici sono divertenti!
:D
Ah, anche un altra cosa:
3) Ci sono un sacco di quotidiani, passa al Corriere! :P
@ all: Guardate che le persone che scrivono queste didascalie sui siti dei giornali o gli articoli sono pagati pochissimo, questo non giustifica gli errori.
Ma sicuramente a un giornalista sottopagato che deve scrivere un articolo velocissimamente per pubblicarlo sul sito nel più breve tempo possibile gli si può perdonare un piccolo errore.
Finanzna lol
La questione non sta negli errori. Capisco perfettamente le cause per cui ci sono e leggere un errore non mi provoca di certo il cancro.
Le questioni sono ben diverse.
Sta nel NUMERO degli errori, assolutamente spropositato. (Anche i refusi)
Sta nella QUALITÀ degli errori, perché se gli errori ortografici sono nulla, sono ben più gravi frasi sconnesse, anacoluti e gravi imprecisioni.
Io mi aspetto che un quotidiano di livello nazionale curi un minimo anche la sua parte online. Importa nulla se è gratuita. Importa nulla se devono fare gli articoli di fretta. La qualità di base sta nello scrittore, non nella velocità a cui gli si chiede di scrivere.
Mi sembra buffo che la Vale abbia tirato fuori l’esempio dei temi scolastici! Io non ricordo nessun tema mio a memoria di liceo con un segno rosso per la grammatica.
Non lo dico certo per tirarmela, ci mancherebbe. Ma per dimostrare che non è che ci voglia una scienza per scrivere decentemente e di corsa, A PARTIRE dai temi.
Non sono a crocifiggere i giornalisti per gli incespichi sui tasti, ci mancherebbe altro.
Sono solo ad esternare il mio disappunto sulla scarsissima qualità con cui gli articoli online vengono curati, cosa che comprende anche i refusi.
Le cose per cui crocifiggo davvero i giornalisti sono ben altre e credo si sappia già quali siano.
Altro che finanzna….
PS: e cara grazia che in ogni editor di testo degno di questo nome appena scrivi “finanzna” compare una certa righina rossa sotto l’errore.
Nelle pagine di questo blog in quasi tre anni credo che fatichereste a trovare più di 5 refusi!
Ora, lungi dal comparare i tempi del mio blog con quelli dell’editoria. Ma ogni persona che sa usare una tastiera (come tu Vale hai giustamente fatto notare) guarda ciò che scrive e non la tastiera e gli errori li ricorregge nel secondo in cui li fa (in genere si “sente” proprio l’errore che è uscito).