I miracoli della percezione.
Quando mi allenavo ai videogiochi in prima persona, ogni tanto facevo un allenamento malato in singolo giocatore contro il computer con il gioco che andava al doppio della velocità.
Giocare a velocità raddoppiata è difficilissimo, richiede proprio il doppio dei riflessi colpire l’avversario. Una volta finito l’allenamento (una mezz’oretta a giocare così tira scemi) mi collegavo subito in modalità multigiocatore e venivo accusato di barare da tale era la precisione ottenuta.
Una volta tornato a velocità normale infatti mi sembrava che gli avversari fossero in un grande e grosso acquario e tutto diventava più semplice. Essendo i giochi in prima persona basati sulla mira e sui riflessi, avere tutto apparentemente molto più lento fa sì che risulta più facile mirare e sparare al momento giusto ai nemici.
L’effetto dura circa cinque minuti, dopodiché ci si riabitua al tempo normale. Non mi sono mai impegnato a tenere questo allenamento per più di un tot, altrimenti credo che sarei potuto arrivare a livelli veramente fuori dall’umano.
È come il musicista che suona un pezzo più velocemente del tempo normale per poterlo fare più fluido in situazione non di allenamento.
Stessa cosa. Però è come se ti dessero il superpotere dei riflessi di ragno per 5 minuti. Whoa.