156 persone hanno fatto il test. Dovevano identificare 4 persone schedate partendo da 7 impronte.
Significa che hanno fatto in tutto 1092 analisi e assegnazione di impronte, di queste ci sono stati QUARANTOTTO errori.
È una percentuale molto più bassa di 56% di errore (…solo il 44% dei partecipanti ha identificato tutte e 7 le impronte correttamente, NdA). È il 5% di errore. Alto ma non impossibile. Il fatto è che non dicono quanti ne hanno beccate 6 su 7, che è ancora un risultato ottimo.Questo è il problema dei sistemi di importanza critica.
Mi raccontava mio padre di un sistema esperto che in ambito medico, dati i sintomi dava diagnosi quasi perfette. Robe al livello che se gli davi robe assurde tipo “il paziente piscia verde”, questo ti dice “sangue nelle urine associato a daltonismo”. Bravissimo. Tipo, al 97%. Il problema è, quel 3% di errore…… come gestirlo?
Si gestisce non basandosi solamente sulla diagnosi di un macchinario, ma fare in modo che la gente che si occupi del problema pensi e ragioni SOPRATTUTTO con la propria testa e che sia in primo luogo capace e preparata su quello che sta facendo.
Se ci si basa solo sulla diagnosi di un macchinario non si va avanti. Ok se ne può prendere spunto controllare, ma bisogna valutare anche altre ipotesi.