Il terrazzo di casa mia ha vista su un bel numero di comuni e luoghi dell’est milanese. Il risultato è che ci sono milleduecentoquaranta luoghi in cui ci può essere una festa di paese o eventi di gaudio comune.
Di conseguenza spesso e volentieri è possibile vedere gli spettacoli di fuochi d’artificio dei paesi compresi nell’arco tra Cologno Monzese, Pioltello e Peschiera (più tutti quelli in linea d’aria). Mezza milano est, praticamente.
Alcuni sono più vicini, alcuni sono più lontani. Fatto sta che a capodanno ci sono a vista in media 6 o 7 esibizioni di fuochi e d’estate un paio di volte a settimana c’è una qualche sagra\festa di paese\matrimonio i cui fuochi d’artificio sono più o meno visibili dal mio terrazzo. Generalmente sono troppo lontani e coperti dalle frasche di un qualche albero sulla strada per poterli apprezzare.
Tuttavia fin da bambino appena sento un botto venire dal terrazzo amo andare a guardare e osservarli. Anche se lontani e anche se quasi del tutto coperti. Amo i fuochi d’artificio.
Quando ero giusto un po’ più piccino di adesso però mi ero fatto una strana idea. Ero praticamente convinto che quei fuochi fossero sempre per feste o compleanni. L’idea di una festa di paese o un evento pubblico non mi sfiorava nemmeno: quei fuochi erano sempre PER qualcuno.
In effetti nella mia testa mi chiedevo chi fosse dalla famiglia così schifosamente ricca da potersi permettere uno spettacolo di fuochi d’artificio personale per un compleanno o per una qualche evenienza, specie perché nella mente di bambino le feste erano fatte di giocattoli e giochi in compagnia non qualcosa di così colossale come i fuochi d’artificio. E le “feste” non di compleanno in genere erano solo una barba.
Gli anni sono passati, e anche tanti, dalle prime volte che volavo fuori in balcone per guardare questi lontani fuochi. Ma ancora oggi se sento i botti venire da fuori vado subito a vederli; magari corro di meno e nel frattempo mi verso un bicchiere di succo di frutta da gustare durante lo spettacolo. E ancora oggi dentro di me covo il sogno che mi porto fin da bambino che un giorno SO che realizzerò, per un motivo o per l’altro, in un modo o nell’altro. Un giorno quei fuochi esploderanno per ME. Solo per ME.
E qualsiasi sarà l’occasione, per lavoro, per un evento, per un compleanno o perché un giorno decido che mi voglio togliere lo sfizio… So che in quel momento mi chiederò se da qualche parte un bimbo, vedendoli dalla distanza, si starà chiedendo – come facevo io con un tot di invidia – per chi scoppiano quei fuochi.
E so che di sicuro scenderà una lacrimuccia.