Io avevo torto marcio. Cioè aveva perfettamente ragione ad incazzarsi l’automobilista, ho fatto una porcata, pericolosa e per giunta assolutamente gratuita. Lezione imparata di sicuro non la rifarò (anche se non avrei dovuto farla in primis).
Ma il fatto di avere ragione è qualcosa di inutile se usato male.
Ok, ti ho tagliato la strada perché ho usato una sottospecie di scorciatoia. Dubito che abbiamo rischiato l’incidente per questo, ma non avendo visto la scena da fuori non posso giudicare ciò.
Ma se mi insegui per poi venirmi a minacciare, a dirmi che mi cavi gli occhi e che mi fai “trovare l’auto a striscioline” per poi avere anche la faccia tosta di dirmi che non ho rispetto per gli altri, la tua ragione va a farsi friggere.
Ho avuto modo di riflettere sull’accaduto e devo dire che per un secondo ho avuto il terrore di starne facendo una questione d’onore, di non aver chiesto scusa al tizio perché non si meritava la mia reverenza.
Però ho agito nel modo giusto. Il guidatore che sbrocca al volante alle 8:25 di mezz’età non è un pericolo né per me né per chi mi sta accanto, è solo un pericolo per se stesso. Quindi non aveva alcun senso mettere a quiete la cosa nella maniera veloce, ossia dandogli ragione e chiedendo scusa. Valeva molto più la pena mostrargli la faccia più pacata del pianeta, guardarlo con aria di compassione e fargli notare che è passibile di denuncia visto che mi ha minacciato davanti ad almeno 5 testimoni, rendendo quindi la sua sclerata completamente fuori luogo.
La gioia di non essere mai dovuto scendere a botte nemmeno in queste situazioni è impagabile.
[…] poche. Specie per uno studente d’estate :D Però, per esempio, il giorno in cui sono stato “aggredito e minacciato” dal tizio in auto, paradossalmente a fine giornata ne avevo parlato così tanto e con così tanta gente che […]