Il parcheggio sotto al Centro Direzionale (palazzoni di uffici, uffici e uffici e nient’altro che uffici) è un comune parcheggio sotterraneo.
Correndoci avanti e indietro però mi accorgo che qualcosa di differente c’è. È pieno di porte.
Stracolmo di porte. Porte antincendio. Quasi tutte chiuse, forse qualcuna è aperta, alcune sono socchiuse, alcune sono appoggiate, alcune sono spalancate…
Non riesco a fare a meno di vagare un attimo con la mente e immaginare cosa c’è dietro quelle porte. Pensandoci razionalmente, ci saranno dietro un paio di corridoi scarni, quelli di cemento non intonacato, una rampa di scale, un ascensore e null’altro.
Ma non è detto: per esempio so che una di quelle porte cela una delle sale di una palestra.
Mi torna alla mente la scena delle backdoor di Matrix Reloaded. Questo corridoio innaturalmente bianco e luminoso pieno di porte, ognuna delle quali porta in un luogo sempre diverso e spesso… Strano.
Mi torna alla mente e provo ad immaginare cosa potrebbe esserci dietro a quelle porte gialle che vedo scorrere mentre continuo stancamente a correre nel parcheggio. Magari dietro quella c’è un ufficio segreto di qualche organizzazione governativa che lavora sugli alieni, magari se apro quella mi trovo su una candida spiaggia di un’isola tropicale.
Mi sembra di avere di nuovo 5 anni e potermi permettere questi pensieri innocentemente sciocchi… Ma devo smettere di pensare.
Non sono qui a correre per fantasticare. Non sono in questo parcheggio per guardare le porte. Non è questo il motivo.
Devo correre e basta. Punto. Alle porte penserò un’altra volta.
[PS: Ho corretto l’ora del blog.]