Ora, io sono un fan di Chuck Norris quanto lo sono di Van Gogh. (Il cui nome ho scoperto si pronuncia “Vahgh Hohhrrrhr”, con tutte le r “a scatarrazza”. Bella lingua,eh!)
Ma, voglio dire…
N’è mica che quest’uomo c’ha DAVVERO i superpoteri? °°
Ora, io sono un fan di Chuck Norris quanto lo sono di Van Gogh. (Il cui nome ho scoperto si pronuncia “Vahgh Hohhrrrhr”, con tutte le r “a scatarrazza”. Bella lingua,eh!)
Ma, voglio dire…
N’è mica che quest’uomo c’ha DAVVERO i superpoteri? °°
… È che il post di ieri era molto bello e credo abbia bisogno di una seconda rilettura.
Coming Soon: L’anima: il capolavoro di Dio o la nostra esistenza tangenziale nelle altre dimensioni?
I contetti relativi all’anima, e in generale di ciò che è estremamente soggettivo, hanno brutte abitudini e si divertono a tirarci degli scherzacci.
Tali concetti, o, come forse è meglio chiamarli, idee, infatti ci si presentano come veloci lampi di lucidità, momenti brevi in cui tutto sembra apparirci chiaro, come se potessimo dire “eureka!” e stendere un intero trattato in pochi secondi basandoci solo su questo istante di consapevolezza.
[…]
Paralre di questi concetti o, peggio ancora, scriverne, è estremamente pericoloso. Frutti di teorie, divagazioni o esperienze personali, una volta messi sulla carta o esposti ad un amico o ad un conoscente diventano scialbi, quasi ridicoli, come una poesia che al poeta sembrava stupenda finché nella sua testa ma quando viene scritta giù perde tutto il suo fascino e sembra quasi ridicola. (NdAmidee: credo che ai veri poeti ciò non accadesse. Non spesso, almeno). Ciò che ci sembrava estremamente plausibile e proprio della nostra vita, improvvisamente è come se perdesse di significato, come se non fosse più cosa che sentiamo o pensiamo.
Il contenuto della nostra mente va ad imprimersi su carta o prende forma vocale e ci abbandona, per non tornare mai più da noi.
[………………] (GRANDE omissis)
Non riesco a non fare un parallelismo tra queste esperienze sfuggenti della nostra vita con i loro parenti della fisica, della matematica, dell’universo o proprio della nostra immaginazione. Se vedessimo l’infinito, non potremmo descriverlo a nessun altro, e la nostra stessa mente non riuscirebbe a descriverlo addirittura a se stessa, così che velocemente anche il ricordo e lo stesso concetto finirebbe per scomparire pure da colui che dell’infinito ha fatto esperienza.
Se potessimo uscire dalla terza dimensione per poter vedere con i nostri occhi la quarta dimensione, anche se tutto ci apparirebbe chiaro davanti agli occhi, ovvio, lampante, una volta tornati nella terza dimensione non avremmo nemmeno i mezzi per rappresentare ciò che abbiamo visto; presto non rimarrebbe che solo l’emozione di aver potuto uscire da ogni schema e andare un passo più vicini a Dio.
Chi di noi sarebbe capace di descrivere un nuovo colore, che non fosse combinazione dei 3 fondamentali? E se uno ne vedesse uno, non succederebbe proprio ciò che ho appena descritto?
[…]
Non mi stupirei se alcuni di questi concetti indescrivibili della “fisica” (anche se di fisica proprio non si può parlare, ma è il termine che più ci si avvicina) avessero un filo conduttore tra di loro; e se forse potessimo unire tali concetti con la parte più interiore della nostra vita? Anima e dimensioni da noi non raggiungibili; Tempo, e il concetto di Infinito? Saremmo così folli a immaginare un collegamento tra cose così distanti di contenuto, ma vicine di comportamento?
Probabilmente sì! Già ognuno dei concetti, preso da solo, sfugge, scappa, l’uno è difficile da immaginare, l’altro da definire… Una unione sarebbe un continuo approssimarsi, e ogni spiegazione sarebbe ancora più pretestuosa o imprecisa della precedente. Chimere, aborti malformati, ne verrebbero fuori da questi ragionamenti!
[…]
Sono però troppo simili, sono concetti che ci abbagliano alla stesa maniera, con lo stesso ritmo, la stessa frequenza; non possiamo ignorare i punti di contatto tra di essi che ci si presentano di volta in volta, sfruttando i quali possiamo per la prima volta trovare parti fisse, permanenti, che si autosostengono. Un concetto tiene in vita l’altro, equilibrandosi, non volando via appena si tenta di descriverli o di trovare la logica che sta dietro ad essi…
[…………………..]
Siamo schiavi del sapor di menta.
MENTA
Leggete bene, mannaccia a voi.
Ora io sono capace di essere una fogna: mangio, mangio, mangio.
Posso mangiare non stop. È il bello dei 18 anni.
Ma quando io mi lavo i denti o prendo una cicca, sono inibito per 30\40 minuti OPPURE durata della cicca + 20\30 minuti.
Questo perché non vuoi toglierti il sapor di menta.
===> siamo schiavi del sapor di menta.
Woa, certo che a dimostrazioni spacco.
L’attaccante spara. Spara, e spara di nuovo, e spara ancora e ancora e ancora.
E di nuovo, finché, anche solo per una questione di probabilità, riesce a insaccarla.
C’è chi ha bisogno di affidarsi di meno alle probabilità, chi di più.
Io per fare un gol in genere devo aspettare mesi e decine di tiri.
Gente che gioca a calcio tende ad avere bisogno di meno tempo.
Però la questione probabilistica è inscindibile! C’è un limite alle variabili che un giocatore può tenere in conto, c’è un limite ai moti della palla a cui può tentare di bilanciare, non può stare dietro ad ogni singolo aspetto del suo movimento, c’è un limite a tutto.
Diciamo che ha un certo margine di probabilità, dato il tempo che ha passato a tirare calci ad un pallone, che la palla calciata vada quantomeno nello specchio della porta.
Ma come ci insegnano i tiri liberi della pallacanestro, anche un giocatore della NBA sbaglia un tiro che sarebbe praticamente scontato a quei livelli.
Il sottile confine tra abilità e culo…
Se stampassi il mio blog?
Tutto.
Non per darlo in giro, per me.
Lo fanno. Tu chiedi, te lo stampano, ci fanno un libro e hai il tuo blog stampato.
Poi ci faccio una scansione e ve lo metto in pdf, ok?
Vi va bene?
Ore 1.18, a far benzina alla Shell dietro al supermercato che è conveniente.
A mo’ di automa metto 10€ nella macchinetta, per metà stanco per metà incazzato nei miei pensieri, infilo, riempio, tolgo…
Chiudo…
Salgo, riparto…
Esco…
“LE LUCI!!!”
Oh caz.
Grazie, anonimo benzinante della notte!
… Che culo.
Non puoi prendere oggetti che non siano di forma cilindrica o non abbiano un’impugnatura di tale forma.
Ogni volta che ti siedi ci sono delle protuberanze ti entrano nelle chiappe.
E quando cammini ti si piantano altrettante protuberanze nei piedi.
Le tue braccia sono SEMPRE piegate.
Sei costretto a sorridere. SEMPRE. E non hai un naso.
Mediamente non hai capelli.
Anzi, al posto di una testa normale ti ritrovi con un grosso bitorzolo in mezzo alla capa. A cui puoi attaccare di tutto.
I muri di casa tua vengono giù appena li guardi.
I tuoi vestiti 99 su 100 sono totalmente randomici: un giorno hai una camicia, un giorno hai una armatura… e le maniche e i pantaloni non sono quasi mai in tinta!
Non puoi guardare né in alto né in basso se non piegando la schiena in maniera innaturale.
Cioé ma che merda!!!
Come al solito a noi piace fare le cose per bene.
Con stile.
Non poteva non essere un brutto film. NoNoNo.
Per cui bisogna poterselo godere. SiSiSi.
Ma per mangiare in sala, servono €€. TantiTantiTanti!
Noi siamo CONTRO il carocinema!
Allora, visto che spesso i prezzi vengono pompati in maniera colossale… Facciamoci furbi!
Ci si munisce di zaino e, gentilmente, ci si porta le cose che più ci piacciono in sala.
Nel rispetto della sala e dei vicini, ovviamente.
Per cui hop, due tazze, una bottiglia di latte e un pacco di Pan di Stelle.
Costo: 3.50€ in due.
Risultato: Cibo sufficiente per tutto il film per entrambi ad una frazione RIDICOLA di qualunque cosa avremmo potuto prendere al bar.
Farsi furbi!
La prossima è la grigliata.
Parlando del film, porca zozza se è bello. A chiunque piaccia uno qualsiasi tra B-Movie, Splatter o Zombie… O comunque qualunque cosa sia nonsense e non abbia problemi a vedere fiumi di sangue e di schifezze, signori io ho trovato il mio nuovo film preferito del genere (scalzando capolavori come La Casa, eh!).
STU-
PEN-
DO.
RE.
MI
FA…
PIEGARE DAL RIDERE!!!
O.o
Chicche dall’inizio alla fine, nonsense assoluto e finalmente un B-Movie che è un B-Movie ma che prende per il culo i B-Movie in una maniera che solo un regista di un B-Movie avrebbe potuto fare in un suo eccesso di B-Movieosità.
Che cazzo ho scritto poi, non lo so.
Ah le ricerche di Google le rimando a domani sera… Direi che è meglio così.
Il gioco è lì, il gioco che attendevo da quasi due anni.
Durerà nemmeno 4 ore. Ma si dice siano le 4 ore di gioco più belle di sempre.
E c’è anche l’altro, anche quello breve ma intenso.
Sono qui, sono sul mio hard disk.
Ma non sarà concesso giocarci, non sono ancora rilasciati.
Non CI è concesso.
Ci sarà. Tra 8 ore, 12 minuti…
Due anni di attesa MINORI delle ultime 8 ore.
MMMMH.
È un po’ come il tracking dei pacchi. Guardi online lo stato del pacco in arrivo.
Aw, ancora a Bergamo.
Aw, ancora a Bergamo.
Aw, ancora a Bergamo.
Aw, ancora a Bergamo.
Ti manda a male.