Parlare del mio futuro lavorativo con gli altri per me è una merda.
Aver (quasi) deciso di percorrere una via difficile come quella del fotografo mi sta facendo venire il latte alle ginocchia.
Perché, come è ovvio, chiunque vede la cosa come un rischio folle.
Ma proprio tanto.
A me da fastidio vedere la gente storcere la faccia come per dire “seh, buona fortuna… Ti recuperiamo mentre fai la carità a bordo strada”, per non dire che è estremamente frustrante: CAZZO, NON HO ANCORA FATTO NULLA E GIÀ NON CREDI IN ME?
No.
Tieniti sempre il piano B.
Eccheccazzo mi significa avere il piano B?
Eh?
Devo sempre stare a pensare a come andrà male, a come può cadere in basso la situazione?
A quanto pare, sì.
Iscriviti a un qualche corso di laurea e fallo assieme al corso di fotografia che volevi fare… MA SIAMO SCEMI? Modo perfetto per fare UNA MERDA entrambe le cose. Così per salvarmi il culo finisco a mare.
E com’è che il mio salvagente deve stare ad appesantirmi nella nuotata, invece che salvarmi?
Com’è che mi viene proposto anche di fare 2 corsi separati, divisi da un corso di laurea interlocutorio “per pararmi il culo”?
Dio santo, ma se poi TUTTO, TUTTTTTTO è una questione di fortuna, a prescindere dal lavoro… PERCHÉ stare a crucciarsi tanto?
Capisco l’apprensione. Capisco tutto.
Ma bisogna SEMPRE PENSARE AL PEGGIO?
Bisogna SEMPRE farmi pesare il fatto che sto scegliendo una strada in salita, come se il mulo non fosse già affaticato dai mille carichi di responsabilità che deve portare caracollando in pendenza 40%?
Aspettate, ho un’idea.
Punto al lotto della vita, 23 rosso.
Vado, me ne strafotto di come può andare male la faccenda e vado dritto per la mia strada.
Al massimo perdo tutto.
Quando tanti anni fa ho deciso di venire a studiare a Milano mi sono trovato in una situazione simile alla tua.
Ogni singolo parente, ogni singola persona non parlava d’altro con me.
“Ma cosa ci vai a fare lì?”
“Non pensi alla tua famiglia?”
“Lì fa FREDDO!”
“Chi ti laverà i vestiti?”
“Non ti trovi bene tra noi?”
Etc etc…
Fu un periodo di merda, ma sai cosa penso adesso? Che è stata un’ottima prova. Se quello che vuoi fare della tua vita non resiste alle preoccupazioni dei tuoi cari, ai dubbi dei tuoi amici, alle insinuazioni degli estranei, forse in fondo non era così importante…
Alla fine ringrazio tutti quelli, in primis mio padre, che mi hanno rotto le scatole: il “dovercela” fare mi ha aiutato a superare tante situazioni difficili.
Se questa è la tua strada, nessuno riuscirà a fartela lasciare. Il riuscire in quello che ti sei prefissato è il miglior modo per dimostrare che in fondo avevi ragione.
Giusto quello che ti scrive Salvatore:Il riuscire in quello che ti sei prefissato è il miglior modo per dimostrare che in fondo avevi ragione.
Dai, coraggio e in bocca al lupo
Sono nella tua IDENTICA SPIACCICATA situazione!!!!forse anche peggio :)
perchè anche a me piace molto la fotografia, ma allo stesso tempo amo la musica!
se dovessi scegliere una delle due discipline farei musica…quindi c’è una mia leggera preferenza; ma vorrei fare anche l’IIF.
Quello che penso è che senza rischiare qualcosa non si ottiene nulla.
Un esempio riferito alla musica ma valido un po’ per tutto: Chi sono i sassofonisti bestie strabravi? quelli che hanno dedicato la vita alla musica e allo studio dello strumento…non dico che tutti possono arrivare a quei livelli, ma mai ci si prova, mai si può sapere se ci si riesce…
io voglio provarci
ciao
Ale
secondo me:
o stai in italia e ti cerchi una laurea in qualcosa che non ti fa schifo
o vai all estero.
o tutti e due :P