Insomma, lo dico chiaro: di andare a fare una università senza la benché minima convinzione di quello che si sta andando a fare lo fanno in molti ma non ne è contento nessuno.
Purtroppo mi faccio troppe fisime su quello che potrebbe e potrebbe non essere una scelta in questo campo.
Però mi si sta facendo del terrorismo indiretto in questo senso.
Ma non capisco, se mi piace, anche se è una strada difficile e dalle fumosissime prospettive…
Se mi piace, perché non posso semplicemente andare a farlo e vada a quel paese chi mi dice qualsiasi cosa?
Forse mi faccio problemi dove non ce ne sono… Ma è innegabile che ci sia sempre qualcuno che ti spinga da una parte dove non sei sicuro di voler andare.
… O forse sono i compiti in classe di matematica che riducono le mie facoltà cerebrali e rendono i miei ragionamenti approssimativi…
Google ritorna dopo un qualche giorno di assenza P:
Ecco le ricerche assurde accumulate in questi tempi xD
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Se vuoi l’esempio vivente di quanto dici: ECCOMI! Se vuoi sfogarti, se vuoi supporto o qls altra cosa chiedi pure. Credi che sia stato facile per me andare a studiare illustrazione? Già, spiegare ai miei che anche se forse sarebbe stato difficile trovare lavoro e ce l’avrei fatta è stato molto semplice, soprattutto quando ho deciso di lasciare l’università in nome del mio sogno. Xp
e’ vero: e’ difficile scegliere e poi spesso capita che quello che si e’ scelto non piaccia. E una delle tante pecche del sistema educativo in italia.
Esistono anche delle specie di pregiudizi. Io posso dirne uno che mi riguarda: tutti credono che economia sia “economia e commercio” e basta…ed invece no!
All’estero i nomi sono: Economics, Management(Economia Aziendale, in italiano), Finance, Accountancy (contabilita’). Queste materie sono diversiiiiiiiiiissime tra di loro!! Economics si traduce come scienze economiche, volendo si potrebbe dire Economia Politica (ma dite a qualcuno che fate economia politica, al 90% ti risponde: “vuoi fare il politico??”)…e contiene una buona quantita’ di matematica e statistica, le branchie principali(ma non le uniche) sono Microeconomia e Macroeconomia.
io ero indeciso tra: filosofia, storia, ingegneria (informatica o gestionale), economia…
poi ho scelto il corso di Economia e Scienze Sociali. Alla fine anche se nel mio corso di scienze sociali ne ho trovate poche, posso dire che mi e’ piaciuto molto. Ed anche se statistica avanzata la trovo un po ostica (e troppo teoretica), Economia mi interessa davvero molto. Inizio anche ad avere un idea chiara di quante st##nzate dicono molti politici e giornalisti (nonche’ molta gente, in effetti).
Inoltre ho scoperto che i pregiudizi sulla Bocconi sono in buona parte sbagliati: certamente c’e’ qualcuno che ha soldi da buttare e viene mandato in universita’ a perdere tempo, ma c’e’ moltissima gente che i soldi non li vuole buttare e si da’ molto da fare. Inoltre ho trovato un ottimo ambiente nel mio corso: gente intelligente e sveglia con cui e’ un piacere uscire, parlare, studiare assieme…Per i servizi che da’ c’e’ un abisso in confronto alle universita’ pubbliche! Insomma: si paga tanto ma si riceve molto.
Non si è mai detto che in Bocconi si fa poco: le tue fonti erano visibilmente sbagliate.
In più in questi casi l’equazione da considerare è una: all’università si tratta di studiare tutto il giorno. Vedete di scegliere una cosa di cui vi piace studiare, altrimenti si fa pesante e si lascia.
Il mondo del lavoro ignoratelo: è comunque troppo diverso dalla percezione che avete attualmente del sistema, e per cui non riuscireste a prevederlo.
Questo ovviaemente IMHO e secondo me e dalla mia esperienza bla, bla…
mah, io studiavo in una facoltà che mi avrebbe fruttato parecchio.
dopo due anni ho cambiato tutto e ora studio per la disoccupazione.
l’unica tragedia è un’università disorganizzata e inefficiente, ma per il resto, le strade difficili e dalle fumosissime aspettative non sono poi tanto male.
…