Gioventù sfaticata

In un discorso “a la grand-père”, insomma da vecchio nonno rompiscatole con l’Alzheimer, devo proprio dire che questa gioventù di cui faccio parte è proprio sfaticata.

E lo dico perché in fondo sono il primo che ha il cosiddetto “culo pesante”.

Perché c’è una cosa che mi fa inarcare il sopracciglio ogni volta che viene nominata, ovverosia la locuzione “diritti degli studenti”.

Diritti degli studenti? Perché io, umile schiavo dei miei professori, dovrei avere qualche diritto? Il mio unico diritto è di studiare, e come tale dovrebbe essere il mio unico LAVORO.

Boia, non chiedo di tornare al ’50 dove le scuole avevano una qualità allucinante e i professori pretendevano dagli studenti ciò che spiegavano male. Ma un minimo di disciplina, cazzo.

Autogestione? Ma per cosa? Andava bene nel ’68 l’autogestione! Ma che mi si faccia il piacere.

“Dai Marco, vieni a fare l’autogestione, fregatene del compito di Italiano!”

Ma questo gran paio di balle! A me già dà fastidio che si facciano le assemblee di istituto, evento che ancora non trova un perché nei miei ragionamenti.
Certe cose mi fanno girare i testicoli a mo’ di elicottero.

Diritti degli studenti? Cosa?
Diritto di avere almeno x giorni di anticipo di preavviso sui compiti in classe?
Diritto di non avere più di x interrogazioni in un giorno?
Diritto di avere x giorni di cazzeggio liberalizzato?

Ma io cosa devo sentire ogni giorno?
E pensare che io sono in una scuola RISPETTABILE, dove la gente tutto sommato lavora.
Figuriamoci all’istituto tecnico di Pioltello cosa ci si potrebbe aspettare.

Meno lagne…

Google oggi mi ha regalato…

come viene vista la donna di oggi?
“bandiera italiana” rosso verde percentuale (!?!?!?!)
voglia morbosa ragazza di figlio
testo canzone imprevisti della vita
SORRIDERE
cerco gattina appena nata nel 2007
gioco d’azzardo pitture quadri (!!?!?)
ADDOBBI PER FESTE POWER RANGERS
SORRIDERE è CONTAGIOSO
blog liceo donatelli
dove sono stato nel mondo
cos’è la permalosità
scopare fa bene al colesterolo (davvero? allora vado a spazzare il salotto…)
immagini di mucche
Come funzionano le lenti a contatto?
sadiche
i care about you ti voglio bene
rosso colore primario

8 thoughts on “Gioventù sfaticata

  1. darionescu ha detto:

    Meno lagne e più lasagne!!!
    L’autogestione non è una protesta, ma un modo diverso di imparare, se viene fatta seriamente. Come c’è qualcuno a cui non importa nulla della scuola, così c’è qualcuno a cui non importa nulla dell’autogestione; questo arriva all’autogestione e fa cazzeggio. Mentre chi non è daccordo (tu per esempio) sta a casa. Ecco l’autogestione non è obbligatoria come la scuola :D
    Però io ho visto due spettacoli e un documentario (tutto di tipo satirico) e ho assistito a una conferenza sull’universo, nell’arco di due giorni, uno di autogestione e l’altro di assemblea! Non è stata inutile! Io la vedo così l’autogestione; se ci fosse un buon motivo per protestare, secondo me sarebbe molto diversa la questione.

  2. Luca Ciop ha detto:

    Io ho:

    – messo su la mia prima band
    – conosciuto quelli che poi sarebbero diventati i miei amici
    – (sono) diventato una rockstar famosa in tutta la scuola.

    Direi che ne è valsa la pena di farla. Però anch’io la pensavo come te, al tempo. Meno cazzeggio, più studio. C’è da dire che più lavorerai adesso e meno ti troverai a fare dopo, per cui è un investimento. Tanto poi gli altri non li vedrai più, andranno metà a fare scienze politiche e metà agraria. Poi un’altra metà si iscriverà ad ingegneria e mollerà dopo un anno.

    Cius.

  3. CricetoBianco ha detto:

    Ha detto le mie esatte parole… wow! Quoto LucaPepe:)

  4. Salvatore ha detto:

    Se l’autogestione non è una protesta, ma solo un evento culturale, perché non si fa di pomeriggio?

    Mi dispiace, ma su questo punto sono al 100% d’accordo con Marco :).

    La verità è che le “forme di protesta” (autogestione, occupazione, scioperi) non sono “diritti guadagnati” dagli studenti, ma semplicemente un modo di farli “contenti e fessi” da parte del personale scolastico.

    Con questo non dico che da giovani bisogna solo e unicamente studiare. Quella è una scelta personale, ognuno può farla liberamente. Vuoi studiare tutto il giorno? Libero. Vuoi studiare mezzo pomeriggio e suonare l’altra metà? Libero. Vuoi non studiare e giocare a pallone? Libero.

    Vuoi non andare a scuola e tirare su un pretesto sociopolitico, impedendo anche agli altri di farlo? Qui non ci siamo.

    La verità, come ho già detto, è che alla fine pur di non fargli far casino li si lascia fare. Il “buono abbastanza” permea la società molto di più dell'”ottimale” :).

  5. Luca Ciop ha detto:

    Perché al pomeriggio il cervello dei poveri studenti è affaticato. In realtà non c’è un vero motivo, fosse stata al pomeriggio gli avrei detto “vacci invece di studiare al pomeriggio”, che è la stessa cosa.
    L’importante è che lui ci vada solamente se ha qualcosa da fare. Beh io non sapevo che sarei diventato una rockstar, però ho voluto provare e ne ho ottenuto qualcosa. Altra gente, tipo Ago è venuta un giorno e poi è tornata in classe perché non gli piaceva.

  6. CricetoBianco ha detto:

    Forse c’è la speranza che gli studenti provino DA SOLI a organizzare qualcosa… Il fatto che poi non facciano nulla è un altro punto, ma forse non tutti non fanno niente niente. Inoltre è un opportunità per socializzare e imparare a socializzare. Tra le altre cose che l’autogestione può insegnare è a prendere la posizione che l’autogestione non piace. Cmq non è facile gestire qualcosa da soli e l’autogestione ne è la prova, è molto più semplice sotto determinati punti di vista, adeguarsi al normale orario delle lezioni. No?
    Le mie sono solo supposizioni e deduzioni derivate dall’analisi di coloro che l’autogestione l’anno sempre fatta, io ho avuto la Sfortuna di studiare in una scuola così privata che ci mancava poco privatizzassero anche la nostra libertà mentale.:P

  7. darionescu ha detto:

    Mi sa che avete ragione… Mi iscriverò a ingegneria e mollerò tutto :( Questa non me la dimenticherò mai Luca Ciop; io studio comunque con impegno, io penso all’autogestione come occasione di fare cose diverse, di capire cose che la scuola non ti insegna. Poi il momento in cui farla… Boh! Non saprei che dire. Ma io non voglio lasciare dopo un anno la facoltà a cui mi iscriverò. Farò in modo che non accada.

  8. Luca Ciop ha detto:

    Per quello basta fare le cose che ti piacciono veramente. E, se possibile, che ti riescono. :D

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