Mi fece molto sorridere la vignetta di Ortolani di “l’ultima burba” dove Leo, sconvolto dopo una telefonata fatta a casa, spiega ai suoi commiltoni con una faccia disperata che ha scoperto che la vita “là fuori” va avanti anche senza di lui.
Però è così dannatamente vera questa situazione: non importa quanto siamo importanti a qualcuno o a qualche gruppo di persone, senza di me tutto va avanti, il mondo se ne frega e se ne fregherà sempre della mia mancanza.
Si fa il callo a tutto. Anche all’assenza di qualcuno che ti è caro. All’inizio fa male certo. Ma anche se alcuni aspetti della vita vengono profondamente cambiati, alla fine i ricordi finiscono per sfumare e l’abitudine alla mancanza di certo non si fa aspettare. In fondo è anche un meccanismo di autoprotezione.
Forse il pensiero comune è che se l’assenza di qualcuno è temporanea, “tornerà” e allora non c’è bisogno di disperarsi, mentre se l’assenza è definitiva, è inutile disperarsi perché tanto nulla ci ridarà quella persona.
I.E. Chiunque nella nostra cerchia di amici si è dispiaciuto in fondo che la nostra compagna di classe Alice andasse via in America per un anno, ma alla fine… tornerà, è solo un arrivederci.
E non fatemi andare in esempi più tristi che non voglio immestire il blog :D
Una delle domande fondamentali dell’umanità, “che senso ha la vita”, credo che abbia radici proprio in questa nostra apparente inutilità reale nel mondo.
Se per le persone a cui stiamo accanto alla fine non cambia quasi nulla che ci siamo o meno, se per le comunità in cui viviamo non frega già nulla della nostra presenza e se nel mondo siamo solo un piccolo sputo che al massimo può imprimere il suo timido nome in qualche modo nella storia (ma per quello serve una dote naturale di straordinario genio o innaturale demenza o pura follia, nulla che il 99.9999% della popolazione mondiale abbia NdAmid) come suo massimo gesto…
Chi ce lo fa fare di tirare avanti?
Una anche solo “poco sufficiente” autostima potrebbe già essere una buona motivazione per buttarsi giù dal ponte: non hai senso nel mondo, non c’è una ragione sensata. Non vivi per gli altri e non vivi nemmeno per te stesso.
È troppo complicato. Non ha soluzione facile.
se mai risolverò tutto ciò, continuerò il post.
Tranquilli, non mi butto nel pozzo. La mia autostima è alle stelle.
E ancora riesco a credere che le due o tre amicizie mie diano senso alla vita.
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