Uno dei giorni di vacanza siamo andati sul lago la sera per vedere dei fuochi artificiali dalla barca. Stupendi. Al ritorno – in piena notte – il proprietario di tale barca, Michele, mio padrino di cresima e caro amico di famiglia, persona con cui sono in piena confidenza, mi dice “toh, guidala tu fino al porto che io mi vado a schiacciare un pisolino”.
La barca è GROSSA. La barca COSTA. La barca io l’ho guidata una volta di giorno, mai di notte.
Primo senso di inquietudine: hai una cosa di valore tra le mani. Magari nuova. Non sai come tenerla, temi di romperla. Succede quando hai in mano un iPod, succede quando hai la macchina fotografica appena presa, succede milioni di volte. Tremendo!
Secondo senso di inquietudine: è di qualcun altro. Se la rompi, non solo fai un danno della madonna ma anche fai incazzare qualcun altro.
Terzo senso di inquietudine: è di un tuo caro amico. Merda.
Quarto senso di inquietudine: Che cazzo è quel lampeggiante blu nell’acqua? Cazzo, sono reti dei pescatori! Se ci finisco in mezzo pesco su metà lago! Va bene, ago mi dice di poggiare un po’ e passarle all’esterno. Sfioro il lampeggiante blu di cui sopra all’esterno di meno di 40 cm. Lo spazio era poco. E se l’ho presa su?
Quinto senso di inquietudine: se ho fatto il casino, l’ho fatto doppio, danneggiando motore elica E le reti di pescatore altrui con tanto credo di MULTA! MERDA! TRIPLO DANNO!
Sesto senso di inquietudine: che cazzo è quella barca dietro di noi? Ma ci sta sfanalando? Andre! Che cazzo fa quella barca? Ci punta! Oh cazzo, ho tirato su le reti? Ma sono passato all’esterno! MERDA MICHELE MI FA IL CULO!!!
Settimo senso di inquietudine, ormai caga piena: sono i Carabinieri. Fermo la barca. Michele viene su dal suo sonno profondo e ci parla.
Vogliono solo sapere se va tutto bene. FANFULO!!! Altro che reti.
Mannaggia, datemi in mano solo cose di valore inferiore ai 20€… Troppa inquietudine.