… anche stanotte sono qui a parlarti, visto? Non ti tradisco mai, d’estate.
Allora, come va? Che mi dici?
Non hai molta voglia di parlare, direi… È stata una giornata pesante?
Anche oggi hai visto chissà quante cose… Quante storie, quanti avvenimenti, quanti sorrisi, quante lacrime… Ehi, me la spieghi una cosa?
Come fai a sopportare ogni giorno questo stress? Non ti viene mai da dire “ora scappo, basta, fine… mi sono rotto di tutto ciò”?
Ah, già, che scemo che sono. Sei come noi poveri umani, anche a scappare non ne guadagneresti nulla. Scusa, domanda scema. Sarà il caldo…
Come stanno i miei amici in vacanza, tu che li puoi vedere sempre? Dario? Sempre annoiato, ma domani forse gli andrà meglio, con i nuovi arrivi? La Sissi, sempre a fare pazza vita notturna? Laco? A Napoli come gli va la vita? Già…
Come? Vuoi dormire? Ok, finisco il bicchiere di succo all’albicocca e poi vado a letto anche io.
Buonanotte, squalo che dorme sempre a metà.”
Sì, è stata più o meno questa la conversazione che ho fatto con il pianeta, guardando come ogni notte i campi davanti casa immersi nella notte…
Se un giorno lontano, per motivi impensabili, mi dovessi dimenticare perché ti voglio bene, potrei leggere questo post e mi tornerebbe in mente.
Non parlo tanto del lirismo, ma di quello che c’è dentro.