… senza coinvolgere per forza il fare.
Un uomo non è libero perché esce di casa. È libero perché può uscire di casa quando vuole.
Il concetto che sta alla basa non è solo sulla libertà, ma su tutto.
E' la possibilità che fa l'essere di un uomo.
Ora, io ho un amico. È amico perché sai che puoi vederlo in ogni momento della tua vita.
Cosa ci dà fastidio?
Quando non riusciamo a raggiungere l'amico.
L'amico va una settimana in vacanza, e la cosa che più ci dà fastidio non è tanto il NON vederlo (cosa che è sempre possibile che accada anche normalmente) quando il sapere di NON POTERLO vedere, FISICAMENTE. (E figuriamoci poi che alcuni miei amici ora non li vedo fino a chissà quando |: )
Tanto vale per gli oggetti, l'idea del possesso ci piace perché vediamo qualche cosa che NON abbiamo e allora VOGLIAMO poter mettere le mani su quell'oggetto. Magari è un oggetto che ci scazza all'istante, ma CI PIACE saperlo lì.
Ora… CHE DIAVOLO DI CONCETTI MALATI HA LA NOSTRA MENTE???
Tutto ciò ci può SOLO portare all'infelicità…
imagine no possesion, I wonder if you can… (J. Lennon-Imagine)
Buona notte!
l’inizio mi pareva ricordare moravia in “la vita interiore” dove il solo voler fare l’azione ed essere pronti a farlo poteva equivalere a fare l’azione:p
Del resto penso che non sia insito nell’uomo il desiderio della possessione,s ia piuttosto il necessario desiderio che ci instilla una società che punta tutto sull’economia:p
infatti in certe isole che nn eran state contaminate da questa nostra società(/che come forza si è dimostrata vincente purtroppo) il possesso non esisteva così come lo intendiamo noi oggi:D!
anche l’amicizia, l’amore e i sentimenti naturalmente vengono marginalmente toccati, almeno secondo me,ma penso che tu senta la mancanza del tuo amico per un misto tra noia e invidia, nn tanto in se perchè nn puoi averlo:D
ah, ciao a tutti;)
Ciao Falcia :D
Quello che dici è molto sensato, hai ragione. È una visione semplicistica della faccenda la mia :D
Non ho ben capito bene però il senso generale di quello che hai detto, in particolare l’ultima cosa che hai affermato.
Invidia per chi? Per chi può vederlo invece?
byez P:
Quando per un uomo la libertà è il “poter fare” egli smette di essere sostanzialmente libero.
Perchè la differenza fra il fare e il semplice poter fare è che nel secondo caso non ci si deve preoccupare delle conseguenze, perchè l’ atto non viene effettivamente compiuto.
Io in questo momento potrei benissimo smettere di scrivere questo post, alzarmi dalla sedia vestirmi e salire sul primo volo diretto alle Hawaii. In teoria. Ma in pratica so bene che non lo posso fare, non per qualche limitazione esterna, ma perchè io NON VOGLIO subire le conseguenze di questo gesto.
E a volte del poter fare si diventa schiavi. Ci si accontenta della presunta libertà fino al punto di non fare più nulla. “Potrei andare al cinema. Mi divertirei… beh sono contento di poterlo fare. Ora vado a dormire”. E a questo punto, quando non si fa più nulla ma si trova appagamento nel sapere di poterlo fare, questa libertà teorica diventa una costrizione pratica, perchè si va per così dire a trovare appagamento nella pura immaginazione e non si ha più bisogno della libertà “pratica”.
Perchè scrivo questo dopo mille giorni dalla sua scrittura? Beh te l’ ho già detto che il tuo blog mi piace, e ogni tanto non mi accontento della semplice coscienza di “poter scrivere quando voglio”, ma lo faccio sul serio :P
Mmmmh.
Allora, quello che dici tu è vero e sacrosanto! Hai più che ragione.
Però basta apportare una piccola correzione all’argomento iniziale per poter inglobare parte della tua osservazione.
Basta guardare il concetto di “libertà di fare” nel senso lasco e non nel senso stretto :D
Certo che tu potresti benissimo prendere e andare alle Hawaii… Ma dal momento che le conseguenze sarebbero catastrofiche allora come hai detto non puoi farlo. E allora NON SEI libero di farlo! È una libertà non libertà, per cui non ha nemmeno senso considerarla :D
Poi hai ragione, non bisogna farsi schiavi del “poter fare”… Ma questa è un’altra faccenda :D
Il fatto è che non sempre la possibilità è anche libertà.
A volte è bello sapere di avere la possibilità di mandare mentalmente qualcuno a quel paese, e sentirsi come se lo si fosse fatto davvero.
Altre volte invece si sa che non è possibile infrangere certe regole, ma lo si fa lo stesso, e questo ci procura immenso piacere.
Tutto sta nel come si vedono le due cose :P
Spesso ci dà anche più fastidio il non aver la possibilità di fare qualcosa, che magari non faremmo mai e non ci interessa fare, ma ci dà fastidio questa impossibilità.
Anche perchè, purtroppo, non saremo mai liberi.
La vita civile si basa sulla “non libertà” e non solo per le varie leggi. Basti pensare che totale libertà implica che se qualcuno mi sta sulle palle io posso cancellarlo dalla faccia della terra :P Il che ovviamente rende qualcun altro non libero di vivere… meno male che a volte la possibilità amplia fino all’ infinito gli orizzonti della nostra libertà, anche se nella pratica non possono esserlo.
Forse è proprio questo il bello della possibilità, il potersi estendere oltre ogni limite pratico.