Come definite l’amicizia?

Ecco, ecco una buona domanda.
Come definire l'amicizia?
Parlando oggi con il buon Dario, che ha avuto casini con una sua amica in questi giorni, mi è venuta in mente questo quesito.
Quali sono i canoni per cui una persona si può definire amica?
Molti spesso dicono che ci sono differenze tra gli amici e gli AMICI, ovverosia gli amici per la pelle.
Io ho seri problemi sociali per cui mi riesce difficile chiamare qualcuno AMICO come molti dicono. Tuttavia, la domanda rimane.

La risposta media contiene qualche esempio: "è una persona che puoi chiamare alle 3 di notte perché la tua macchina si è fermata e lui non dice nulla e ti viene a prendere quasi contento" è uno, oppure "una persona con cui puoi parlare per ore senza mai annoiarti" (questa è più femminile, zabettone), insomma ce ne sono tanti.

Senza esempi? Come definire l'amico? O l'AMICO come preferite?

E peggio ancora, scendendo ancora più nella profondità dei rapporti sociali, queste bestie immonde… com'è che si forma l'AMICIZIA? quando, da amico si passa ad AMICO?

Diamine, è un concetto così fondamentale l'amicizia, all'apparenza così semplice… tutte queste domande come possono spuntare fuori? Come mai ognuno ha la sua risposta ad ognuno di esse? Che Esseri Imperfetti che siamo, dannazione.

Sentimenti Bastardi

Dario: domandone
Dario: secondo te è possibile odiare veramente qualcuno?
Amidee: sì.
Amidee: dipende molto dallo spirito di una persona
Amidee: nel vedere gli altri
Dario: ok
Dario: secondo me invece no
Amidee: purtroppo è una di quelle cose che non puoi prevedere
Amidee: tuttavia io so che quando vengo toccato sotto certi aspetti divento estremamente suscettibile e posso arrivare a pensare pessime cose su qualcuno
Dario: si, ma poi lo perdoni?
Amidee: tu non mi hai chiesto del perdono
Amidee: tu mi hai chiesto dell'odio
Amidee: io posso arrivare ad odiare qualcuno
Amidee: mi è capitato di volere molto, MOLTO male su alcune persone
Dario: non ci avevo pensato…
Dario: l'odio può essere anche temporaneo, giusto.
Dario: esattamente come l'amore
Amidee: già P:
Amidee: poi torno alla ragione e ridimensiono tutto
Amidee: e in genere ciò che vedevo con estremo disprezzo poi guardo con un sorriso amaro

Amidee: Hai detto bene, come l'amore: sono due sentimenti estremamente vicini se ci pensi. Hanno modi di esprimersi incredibilmente vicini in molte fasi.
Dario: si se ci pensi si
Amidee: Laura, la ragazza con cui mi scuso nel post di scuse
Dario: si?
Amidee: quest'estate ad un certo punto avrei voluto scassarla di botte
Amidee: ma pesantemente
Amidee: perché sapevo che non avrebbe ricambiato i miei sentimenti
Amidee: perché era già occupata.
Amidee: allora mi veniva voglia di distruggere ciò. Non so perché.
Amidee: odio? amore?
Amidee: boh
Amidee: decide la monetina
Dario: ecco, in quei momenti li provi entrambi
Dario: alla fine bisogna scegliere

Platonica, come cosa. Grazie Dario per la domanda. Molte volte, finché non ti poni o ti viene posto il quesito… non sai come la pensi su qualcosa. Ora mi rendo conto di molte cose.

Voglio scusarmi con…

Voglio scusarmi con Mattia, che tratto veramente una merda. Sono inqualificabile come amico. Se vuoi un consiglio, evitami almeno fino a giugno se non ti vuoi sentire pirla ad andare contro un muro di marmo come me.
Con Agostino, perché mi rendo conto di essere una palla al piede ogni tanto.
Con il mondo, perché spesso sono tra l'impossibile e l'indecente come carattere.
Con Lucia, che nonostante tutto il suo buon impegno sono riuscito a ignorarla DI NUOVO come un idiota.
Con il mondo, ancora, perché sono un idiota con i rapporti sociali.
Con i lettori di questo blog, perché le mie argomentazioni alla fin fine sono parole buttate al vento, inutili.
Con Luca (Ciop), perché alle volte non ti reggo. Erro io.
Con Luca (Naldo), perché ti ho paccato alle volte in maniera allucinante. Non era un gran periodo, e questa sia l'attenuante.
Con Mattia, ancora. Perché sono un amico davvero coglione, non merito le tue attenzioni come tu e solo tu riesci a darmele.
In generale, con tutti i miei amici. Perché non alzerò mai la cornetta per chiamarvi e vedervi. Ho il culo troppo pesante, così pesante che non ho la voglia di correggere il mio difetto.
Con IGZ, che travio con i miei post inutili badando ANCORA al post counter. Sono pirla. Spero almeno di divertirvi sul lamerozzo's.
Con chiunque mi mandi le catene via email, che non le forwardo mai. Questione di principio.
Con gladiator, perché ho detto tanto ma alla fine ho lasciato.
Con Salva, perché ogni tanto ti ho trattato male. Non so se te ne sei nemmeno accorto, io sì e mi sento uno stronzo.
Con la Vale, perché non ho pensato ad un regalo per il tuo compleanno. Mi rode a bestia non aver fatto nulla per te. E anche per Luca, al suo compleanno. Inqualificabile ancora.
Con molti gruppi musicali, d cui ho preso la musica via internet senza mai pagarla ma apprezzandola comunque lo stesso. Vi stimo.
Con i Mukkarasta, perché sono tra le balle. Forse voglio una sorta di successo di riflesso (successo che oggettivamente non c'è).
Con il mondo, ancora, perché sono stupido e mi ostino nelle cazzate. Almeno ho imparato ad ammettere i miei errori. Spero.
Con me stesso, perché mi nego un sacco di piaceri della vita solo perché sono scarso di spirito. Idiota che sono.
Con Minder. Troppi i motivi per cui dovrei scusarmi con te.
Con Laura, per tutto quello che non ti ho mai detto e che probabilmente mai ti dirò. Forse è meglio così, forse non c'è bisogno che mi scusi con te. Allora mi scuso ancora con me stesso, perché sono un idiota. Ancora. Sei scemo, e te la lasci sfuggire per due anni di seguito in modo tale che resti solo un tuo lontano pensiero. Ma quanto sono pirla? Per te due righe in un post non bastano, ne serivrebbero mille.
Con il corso A con cui ho fatto le medie. Sono stato davvero insopportabile in quegli anni.
Con la Cri, ti ho detto troppe cose alle spalle per pura… gelosia.
Con Dario e con Castro, per lo stesso motivo. Sono stronzo con voi, specie perché non ve ne rendete conto. Troppo, troppo stronzo. Vi tratto male. Cazzo.
Con Falco, perché ho spesso un odio per te che non riesco a giustificare, per quanto io cerchi di sforzarmi, non riesco a smetterla. Sono pirla.
Con la Marghe, perché ti tratto alle volte come se fossi la mia ragazza. Ciò non fa bene. Ti do troppe attenzioni e non ti lascio in pace. Credo che ti serva. Ma dubito che sia così.
Con Caggio, perché mi ostino a volerti cambiare. Ma non ti cambierò mai. Sei contento così, non dovresti mai cambiare. Sono ostinato, troppo ostinato.
Con il mio gatto, Luna, perché avrei voglia spesso di pigliarti a calci in quel tuo culo rosa che mi mostri sempre perché sai solo fuggire da me. Mi scuso con te perché credo che tu debba comportarti come un peluche semovente.
Mi scuso con il mio corpo, perché non lo tratto certo bene.
Mi scuso con la Rete perché a dire OLD sono risultato troppo spesso ripetitivo. Ho smesso, comunque.

Non mi scuso con tutti quelli che non hanno mai creduto in me. Possano andare a farsi fottere, quelli.
Non mi scuso con tutti quelli che non hanno mai avuto un briciolo di pietà per me. Possano andare a farsi fottere, quelli.
Non mi scuso con tutti quelli che non si sono mai scusati con me, in tutta la loro vita. Possano andare all'inferno, quelli.

Dejà vu

È un buon periodo che mi sono tornati i Dejà vù. Li trovo una sensazione allo stesso tempo magica quanto inquietante.
Il lato razionale della mia mente mi ricorda che non possono essere altro che sensazioni e non realtà… ma puntualmente cedo e mi convinco che c'è qualcosa di più, qualcosa che va oltre alla sola "fisicità" (: 

Ad esempio alle volte ho dejà vu così possenti che riesco a prevedere ciò che viene detto da altre persone. Altre volte invece si limita a pensare di aver già visitato posti o aver già sentito certe frasi.

E' un avvenimento che trovo il più interessante e suggestivo dei "cortocircuiti" mentali. Meglio di qualsiasi OOBE, esperienze pre morte o altre gazzate della stessa foggia :D

Peccato che siano così rare…

Arrendersi e Accontentarsi

Da che mondo e mondo, sia la resa sia l'accontentarsi sono due cose molto mal viste. Arrendersi è da codardi, accontentarsi è da smidollati. Si arrende chi non ha più voglia di combattere, si acconenta chi non ha ambizioni. Mitico.

La doxa tuttavia spesso ha valori morali deviati, e io sono ancora a zuccare per cercare di capire quali sono le opinioni comuni corrette e quelle che non hanno alcun senso.

Ebbene, per una volta io mi sono trovato concorde con l'idea globale del concetto, ovverosia che chi si arrende e chi si accontenta non sono grandi esempi da seguire ma…

ma c'è un ma, altrimenti questo post non avrebbe senso di esistere :D

Ma troppo, TROPPO spesso si sbaglia ad affibbiare questi due negativi termini.
Mi spiego meglio, con degli esempi.

Conosco un ragazzo (che purtroppo non vedo da 2 anni ): ), sulla 25ina, che aveva la possibilità di entrare nella nazionale italiana di nuoto. Un fisico della madonna, un pesce in acqua. Eppure non lo fece. Abbandonò il nuoto. Alcuni suoi amici e parenti dicevano che si era arreso. Troppo difficile per lui.
Epppure a parlarci si scopre che lui non si era arreso. Semplicemente 9 ore al giorno di nuoto erano diventate qualcosa di troppo. Non riteneva sensato che non avesse più alcun contatto sociale.
Ma viene chiamato perdente.

Altro esempio.
Mio padre, che fu stimatissimo cardiologo in tutto l'ospedale, aveva avuto SEMPRE e dico SEMPRE la possibilità di fare una carriera che sarebbe potuto arrivare probabilmente ai massimi posti dell'ospedale dove lavorava. Eppure non accettò mai nemmeno il posto da primario. Si accontentava? Non poteva fare di meglio? Davvero?
No, voleva aver la possibilità di tornare ogni tanto anche ad un'ora umana per salutare i propri figli. Voleva stare con la gente, voleva parlare con gli infermieri. Non voleva per forza uno stipendio maggiore, non voleva entrare in quella schifosa lurida cerchia di pescecani più stronzi che vivi attaccati più al denaro che alle proprie mogli "elite" superiore dell'ospedale.
Ecchiamiamolo scemo.

Arrendersi e accontentarsi sono due termini dispregiativi che possono essere applicati a persone e atteggiamenti in maniera sbagliata. Pensate ogni tanto al… "limitarsi" (:

Soddisfazione lavorativa

Un tot di tempo fa parlavo con un mio amico su cosa avrei potuto fare nella vita. Io, a metà tra lo scherzo e la verità, dico che farò l'idraulico in quanto guadagni tanto, lavori tutto sommato poco e con gli orari che vuoi.

Invece di una qualsiasi delle risposte che mi aspettavo, tipo "sì, però devi lavorare nella MMERDA" o "così però fai un lavoro disonesto", mi ha detto candido candido: "certo, tutto vero, ma soddisfazione lavorativa 0"

Alché mi sono posto una domanda: già, ma che cosa può recarmi soddisfazione lavorativa?

Bella domanda. Ancora adesso cerco di trovare una risposta, ma più sondo le varie opzioni, più mi accorgo che spesso mi va bene tutto e poi il contrario di tutto.
Insomma, non ci capisco un cazzo.

Ho però avuto una simpatica discussione con quello che fu il mio prof di informatica e musica delle medie sulla questione. Una discussione illuminante sebbene mi abbia gettato ancora più nella confusione per la scelta.
L'egregio professor Guidotti è andato FELICEMENTE a fare il professore delle medie. Di materie che in effetti non sono considerate le principali.

Onestamente, a prima vista nessuno direbbe che una simile offerta di lavoro ha granché da offrire in termini di soddisfazione lavorativa e prospettive di carriera.
Lui, con tutta probabilità, non cercava nulla di tutto ciò. Eppure, statene certi, le ha avute entrambe, e lo ritengo uno degli uomini più felici del suo lavoro di sempre.

L'idraulico non ha aspettative di soddisfazione lavorativa? Chillosa.
A questo punto, come scegliere un lavoro?

Mah.
Si può provare a puntare sulle proprie passioni, ma si rischia di rendere ciò che più ci piace una noia e rovinare tutto.
Si può provare a mettere un traguardo lavorativo, un posto di lavoro preciso, avuto il quale si può ragionevolmente pensare che si ha una stabilità tale da poter cominciare a costruire le altre cose come la famiglia e il resto della vita in tranquillità.
Oppure si può semplicemente prendere la prima offerta di lavoro che si trova e sperare che questa diventi l'opportunità della vita.

In ogni caso si devono mettere le palle in gioco. E in ogni caso la fortuna conta poco.
Se qualcuno può darmi consiglio su come trovare il mio lavoro ideale… lo prego di farlo postando nei commenti.

Io, onestamente… non so più a che cazzo pensare. 

 (E oggi ho perso due volte consecutive a worms nonostante me la menassi… maledetti attacchi aerei! :D <– questa era per Ciop :D)

Rinvangare i “vecchi tempi”

È matematico: si finisce sempre con l'osannare i vecchi tempi :D
Nulla di nuovo, voi direte. "Erano meglio i Metallica di un tempo", "certo che i vecchi giochi DOS hanno molto più fascino di quelli nuovi", "il calcio di un tempo aveva molta più magia" e cazzabubbole varie sono frasi sentite in continuazione.

Ancora una volta io rompo i coglioni e mi interrogo sul PERCHE' di ciò (:
Ammetto candidamente che è la prima volta che analizzo seriamente la questione.

Si può dividere la questione in tre blocchi:

Primo: nei "vecchi tempi" la novità influiva molto di più la valutazione della qualità effettiva del prodotto stesso: ad esempio un videogioco con la grafica VGA sembrava puro miracolo, ma più di quello si era "storditi" dalla quantità di colori che per la prima volta comparivano a schermo, che ci fa sembrare quei momenti "magici". (e solo ora che lo scrivo, mi rendo conto che le nuove generazioni non hanno potuto apprezzare questo passaggio :D) In pratica, la novità ha più impatto della qualità.

Secondo, c'è da considerare un possibile effettivo calo di qualità con il tempo. Con l'esempio dei Metallica prima citato, gli ultimi album non riescono a tenere il passo dei tempi come qualità, come composizione dei riff e sonorità. Insomma, allungare il brodo diminuisce la qualità. Con la conseguenza che ciò che è stato fatto prima risulta essere migliore di ciò che viene fatto dopo. (E qui ci sta – anche se è contro la politica di parallelismo di questo blog – un link a Il Rinnovamento dell'Immagine)

Terzo: la componente forse più importante, la componente affettiva. A ciò che è lontano nel tempo leghiamo ricordi di piacevoli situazioni, di storie, di avvenimenti. E ovviamente le cose appena arrivate non possono ancora avere una componente affettiva, ma è possibile e probabile che più tardi la avranno.

Tuttavia, come diceva se non erro il buon Adso nella sua rubrica su TGM, bisogna distaccarsi da "ciò che era" per poter guardare con buon occhio le nuove cose.

Think different! P:

Definire l’intelligenza

Definire l'intelligenza di qualcuno non è per nulla facile: da secoli si provano a fare i test del QI, con improbabili quesiti di logica, divisioni delle intelligenze e dei campi di applicazione delle stesse.

Tuttavia nessuno si fa scrupoli a dare del coglione a qualcuno se risulta particolarmente poco abile in qualche situazione (e vorrei vedere :D).

Ho provato a soppesare i vari aspetti delle persone che conosco, i lati dell'intelligenza anche nascosti che hanno e risultati sono stati abbastanza buffi.
Ho notato che tutti hanno lati dell'intelligenza con grande potenziale… ma troppo spesso non usati come si deve o peggio ancora proprio male

Non voglio dire che tutti sono dei coglioni e io no (proprio il contrario, prima o poi vi dirò anche i risultati dell'autoanalisi P: ), ma che c'è un sacco di potenziale veramente sprecato.
Ad esempio ho un amico che ha una grandissima intelligenza musicale, senza alcuna preparazione teorica percepisce moltissimi particolari musicali, ha ottimo orecchio senza averlo mai allenato e ottima memoria musicale… ma non fa nulla per migliorare questo suo aspetto. Io provo a dirgli di provare a suonare uno strumento, ma non ne ha il tempo, perché fa MILLE altre cose che gli vengono putroppo anche male e non l'UNICA che gli verrebbe BENISSIMO.

E questa è una sola delle molte occasioni di attitudini gettate nel cesso.
Che la vera intelligenza stia nel sviluppare le proprie attitudini? (:

Poco prima di addormentarsi

Ieri notte mi sono addormentato circa verso le due. Il motivo? Cercavo il limite di quando dallo stato di pensieri vaganti si arriva al sonno. Ovviamente questo comportava uno sforzo di attenzione notevole che mi impediva di addormentarmi.

Comunque sia, incredibile ma vero, l'ho trovato: ad un certo punto i pensieri si facevano sempre più vaghi ed insulsi, in una sorta di brodaglia mentale senza senso. Sono riuscito tuttavia a "afferrare" l'istante, trovando quindi il limite tra veglia e sonno (e mi sono finalmente potuto addormentare felicemente :D).

E' stato molto bello: consiglio a tutti di provare a farlo prima o poi!

Amo i momenti prima di addormentarsi, è come se ci si calasse in un mondo parallelo, nostro, indisturbato.
Possiamo pensare ciò che vogliamo, senza essere disturbati da nulla e nessuno. Lentamente questi pensieri perdono ogni filo logico, come abbandonati a loro stessi… e beato chi se li ricorda il giorno dopo! (:

Toglietemi tutto ma non la ninna! 

La gara a chi ce l’ha più lungo

Da sempre l’uomo si sfida su cazzate.

E’ interessante però vedere come si sono spostate nel tempo queste cazzate su cose sempre più futili.

Perché, se una volta si faceva a gara a chi aveva il pisello più grosso, cosa che comunque denota alta virilità (un minimo di senso logico cel’ha quindi), ora si fa gara sulle peggio cose immaginabili.
La gara a chi ha il macchinone più grosso? Al pc più potente? Che cazzo di gare sono?

Vada per la competizione, ma delle volte si scende nell’assurdo.

Ecchepostdelmenga. Scusate, sono un po’ scazzato oggi.

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Update, 3096

Vista la grande affluenza sul blog di persone che cercano da google il record del pisello più lungo, informo i lettori venuti qui con tale scopo che il pisello più lungo mai misurato era lungo 30 cm. Il record è registrato da fonti autorevoli, per cui direi che non è falso.
Spero di aver fatto un buon servizio per la comunità xD