Da millenni mi pongo una domanda di carattere molto filosofico.
E se i colori non venissero interpretati in maniera uguale da tutti?
Mi spiego. Non possiamo avere la certezza che i nostri cervelli vedano i colori alla stessa maniera. Quello che per me è il rosso per qualcun altro potrebbe essere il blu. Non sto parlando di daltonismo globale: il daltonismo si verifica quando non si riconosce UN SOLO colore.
Non possiamo essere certi se tutti noi abbiamo una visione dei colori uguale. Non potendo essere i colori descritti, non esiste modo di fare un test.
Immaginatevi un mondo con i colori scambiati…
(Chiedo scusa se ieri non ho postato, me ne sono proprio dimenticato. Lo prendo come una richiesta del mio cervello di fare una pausa)
Ehm… I colori possono essere descritti ed è possibile fare un test basandosi sull’interpretazione simile delle tonalità, in quanto la maggior parte delle persone non soffrono di daltonismo. La retina e l’occhio percepiscono il colore in modo simile per tutti gli esseri umani, il daltonismo è una malattia in quanto non applicabile a tutti. Al di la di questo, tutti noi percepiamo i colori in maniera praticamente identica, in quanto, se la struttura dell’occhio è la stessa per la maggior parte degli uomini, così sarà anche la percezione dei colori. Prendendo quindi in considerazione la maggior parte dei soggetti terrestri, è possibile fare un test sulla percezione del colore. Ovviamente, nel momento in cui, un uomo percepisce un colore diversamente dal test, esso ha una malattia. Il test dunque, non solo si può fare, ma serve anche a capire di che livello di daltonismo si tratta. Ehm… potrei andare avanti, ma sarebbe troppo lungo…:P
Non capisco se mi hai dato la risposta che smonta la mia domanda o non hai capito quello che sto dicendo.
Nel dubbio mi rispiego.
Non sto parlando di problemi a vedere alcun tipo di colore.
Sto parlando di assegnare i nomi dei colori a colori differenti da persona a persona.
Ad esempio: un oggetto è blu. Tutti lo chiamano blu perché hanno assegnato al colore che vedono su quell’oggeto il termine “blu”. E tutti lo vedono uguale, tranne chi è daltonico.
Ma chi ci dice che il nostro cervello per uno interpreti quel colore nello stesso modo che il cervello di un altro interpreta il rosso?
P:
E poi scusa… sono curioso: per esempio, come descriveresti il colore rosso? O.o
Che rosso?:P I colori hanno nomi, come tutte le cose, che l’uomo da deciso per convenzione e comodità!^^ Cmq non volevo ne smontare la tua domanda e pensavo di aver capito. Stavo solo scrivendo una risposta a quello che ho letto e interpretato.
In teoria un colore si può descrivere in base alla percentuale di altri colori, da cui è composto; in base alla sua vividezza, luminosità, se freddo o caldo, in base alla sua posizione nel grafico spettrale e poi boh!
Adesso puoi dirmi, ecco: allora descrivimi un colore primario! Oppure: ecco, ma tutto questo è in base a convenzioni, ma il colore alla fin fine non lo descrivo!
Si, vero. Ma pensa che la descrizione del colore in fondo può essere una metafora a tutte le descrizioni. Cioè, viviamo in un mondo che abbiamo creato in base a convenzioni: i nomi sono convenzioni per tutte le cose. Ovviamente non c’è nessuno che può dirci se siano esatte o valgano per tutti. Pensa solo alla questione delle “unità di misura”.
Io credo, che se a livello anatomico, siamo tutti strutturati allo stesso modo, allora interpretiamo un det. colore in un det. modo applicabile quasi a tutti. Quindi, se per cervello intendiamo, l’organo, allora tutti interpretiamo il rosso come rosso e lo chiamiamo rosso e non blu per convenzione. Ovvimanete se poi ti va puoi dire che vedi il blu, anche se sai che stai vedendo ciò che in teoria viene identificato con il nome di “rosso”.
Uh, spero di aver capito. Se no mi rispieghi?:D Mi piacciono queste discussioni^^
Questo che ho spiegato è uno dei miei pensieri più profondi di tutta la mia vita (e pensare che lo formulai alla tenera età di 11 anni) e come tale è estremamente difficile da spiegare e far capire per bene.
Per la descrizione dei colori…
Per una definizione di un colore un non possiamo usare altri colori: non posso dire che il verde è giallo più blu, perché semplicemente si sposterebbe la questione sulla descrizione di ALTRI colori, all’infinito.
Non possiamo usare nemmeno eventuali “caratteristiche”, perché le caratteristiche stesse hanno bisogno di altri colori di riferimento. Dire che un colore è vivo implica che io abbia la concezione di un colore meno vivo ben chiara nella testa. Cosa che non ho se ho bisogno che i colori mi vengano definiti :D
Come noti sto mettendo la cosa più sul filosofico che sul pratico: è molto probabile che essendo tutti noi fatti più o meno uguali, non avremo differenze nemmeno nella visione dei colori. Riconsidera allora l’argomento proposto passando dal generale al particolare: invece di “se tutti gli uomini vedessero diversamente tutti i colori” metti “se un uomo vedesse diversamente tutti i colori”.
Possiamo particolarizzare ancora di più: “se un uomo vedesse un colore, poniamo il rosso, come l’uomo comune vede un altro colore, ad esempio il blu, e viceversa, potrebbe mai accorgersene?”
Quello che io penso è che no, non potrebbe mai accorgersene. Ed è una violenza incredibile per la nostra mente pensare ad un mondo con due colori scambiati fra di loro. Nell’esempio sopracitato, prova ad immagianre un mondo in cui tutti i blue jeans sono rossi e la bandiera italiana è verde-bianca-blu… A me fa quasi paura.
Eppure per il nostro ipotetico uomo “deviato” questo mondo è perfettamente normale, perché è abituato fin dalla nascita a vedere questi colori.
Altro che Aristotele :D
argh!
io e te ragioniamo in sincrono forse?
perchè mi sono posto la stessa domanda tempo fa…
Questo ragionamento è applicabile a tutte le nostre percezioni.
Forme, sapori, rumori, odori… tutto insomma :D.
Tutto il nostro mondo è basato sulla percezione… che ovviamente è indimostrabile essere diversa dalle altre.
Spesso penso al fatto che le differenze di gusti (ad esempio un cibo che non piace) siano dovute a leggere differenze percettive; a me non piacciono le olive, le trovo amare. Tutti trovano le olive amare, ma io magari un po’ più degli altri :).
Giusto per rompere le palle: il daltonismo non riguarda un colore, ma riguarda un certo numero di colori che risultano tra loro indistinguibili.
La domanda “ma il daltonico vede il verde rosso, il rosso verde o entrambi grigi?” è la situazione pratica più vicina alla tua domanda “filosofica” :).
In fondo i colori, come quasi tutte le entità fisiche “a basso livello”, non hanno molto senso da soli, ma solo confrontandoli con altre entità.
La fisica quantistica è piena di queste pucciaggini ;).
Anche io me lo sono posto.
Ma ti faccio un esempio.
Facciamo che ci sia blu scuro..vicino al celeste.
Se tu vedi tipo il blu rosso..e il celeste celeste..e magari uno ti chiede “han pertinenza i 2 colori?” tu rispondi “no” invece la risposta è si.
non so se mi spiego oO
Il celeste è solo un blu più chiaro, per cui ti sembrerebbe un rosso più chiaro :D
E i colori avrebbero pertinenza P:
ao che cazzo ne so,smettila di farti le seghe è_é