Materialismo, morte o salvezza?

E’ una questione mica da poco, quella del materialismo.

Parlavo oggi con un mio amico di Internet, mi diceva che desiderava tanto vincere una Porche… io gli dico “ma come sei materialista”, scherzando. Lui felicemente mi risponde “Non l’ho mai negato, anzi :D”.

Mi ha colpito. Io in fondo anche io sono materiale sotto certi aspetti. Tutti lo siamo, ma non ce ne accorgiamo direttamente. Sappiamo tutti che tendiamo a legarci alle cose che ci circondano e che stanno fisse, ma questo ci rende estremamente materiali: il classico “considerare le cose dovute”, leggi un tetto sopra alla testa e del cibo nel frigo, è cosa nota.
Ma è possibile che questa cosa si estenda, anche rendendocene conto, anche ad altre cose senza che la nostra concezione di materialismo cambi.

Ad esempio, io lo ammetto candidamente, tengo assai al mio PC ed ancora di più ai dati che ci stanno sopra. Mi rugherebbe ASSAI non averlo più. E, peggio ancora, mi piace che ci sia più roba attaccata e più dati all’interno. Sono materialista!

Quanto siamo materialisti sotto questo punto di vista? Io un botto. Me ne sono reso conto 5 minuti fa, eppure mi sono sempre considerato legato alle cose. Ora di più.

E questo lega una questione morale: è male essere materialisti? Volere COSE è tanto male? Abbandonarsi alle stronzate può essere salvezza per evitare di andare verso lidi peggiori?
Tutto ciò ben distinguendo materialismo e possessivismo compulsivo: il primo è radicato nella mente umana, il secondo è una sorta di sindrome di Peter Pan che è quanto pericolosa per la persona quanto preoccupante.

Gwah. Prometto che il prossimo post sarà un filo più cazzone :D

Flame war!

Le flame war sono grandiose. Per chi non lo sapesse, sono quelle belle discussioni su internet che finiscono a paccheri virtuali, con insulti e post chilometrici dall’utilità pressoché nulla.

I temi sono i soliti, politica, attualità, religione, sport… tutti si finiscono a uccidere verbalmente :D

La cosa più divertente in questi casi è leggere superficialmente i post dei thread, senza badare troppo a quello che si scrive ma a che livelli si scende in certe occasioni. Uno dei più recenti che sto leggendo è partito da un paio di frasi azzardate ed è sceso a insulti sulle presunte origini di alcune persone. Ditemi voi se non è follia :D

Qui non è nemmeno questione di sangue amaro, è cazzoneria e perdita di tempo allo stato puro. Amo la rete per queste cose, è GRANDIOSA. Gli abissi della mente umana.

La discriminazione delle banane.

Banana! Eppure sono buone! Le banane! Nessun altro frutto è tanto apprezzato da tutti, grandi e piccini. Sono un bel frutto compatto ma morbido, dal gusto inconfondibile e buonissimo.

No, non sono un porco. Siete VOI che vedete il doppio senso della banana che siete i porci. E’ un frutto preso di mira.

Poi dicono che la nostra società non è malata, ma provate a voi a dire la frase “mi piacciono le banane” senza che la gente vi rida addosso.
È indecente! Facciamo una campagna per la liberazione delle banane!

BANANE LIBEREEEEE!!!W LE BANANE!!!

Viva la Pimpa.

Dico io, come si fa a non amare la Pimpa? È come farsi un trip in acido senza aver bisogno di bruciarsi i neuroni!
Intrattenimento allo stato puro: parli con cani, gatti, porte, finestre, monti, mari e nuvole!

E la cosa più bella di tutto ciò è che le persone normali come Armando trovano tutto perfettamente normale!

Io credo che la Pimpa sia la chiave per l’eterna felicità. ALTRO CHE COCAINA E LSD!!!

PIMPA FUREVAH

PIMPAAAA

HA!

Cazzo! Me ne sono accorto solo oggi. Che la vita è una immensa equazione. Vuole equilibrio.

Ogni tanto succede che mi capita qualche cosa, un qualche imprevisto che sballa questo equilibrio. E oggi mi sono reso conto di quanto sia importante questo equilibrio.
L’equilibrio porta a generale stabilità. La stabilità impone zero casualità, quindi la vita diventa fondamentalmente una noia.

Il cambiamento di un parametro nella nostra equazione vitale (leggi: mi trovo una ragazza, perdo due dita della mano destra, ho una promozione sul posto di lavoro) cambia le carte in tavola: c’è un periodo di assestamento, proporzionale alla grandezza dell’evento, e poi si ritorna all’equilibrio, ma con i vari parametri cambiati.

Se mi trovo la ragazza, gli impegni cambiano, i soldi vengono spesi in maniera differente e altre cose, questo impone un cambiamento nella mia gestione del tempo e del denaro ecc.

Quello che mi chiedo è… quanto sono stabili le equazioni delle persone? Qual’è l’evento minimo per cui c’è un feedback nella vita di qualcuno?

Io mi sono reso conto di essere estremamente instabile…

Il motto del benpensante.

Ecco il motto del benpensante (o del “pensante”) d’oggigiorno: spegni la televisione, pensa con il tuo cervello, non dare ascolto ai media, le mode non fanno per chi è, sii chi vuoi essere, non farti imporre lo stile di vita, blablablablablabla…

E via di cazzabubbole a palla. Io personalmente mi sono rotto le amare balle di sentirmi dire sempre le stesse identiche cose. Finisce che è più l’essere anticonformista ad essere conformista, tanto che non ci si capisce più una sega.
Tutti a dire di non guardare i TG, che non sono buona informazione, a non guardare la TV, che rimbesuisce il cervello (vero, lo si fa capire, non SI IMPONE IL PENSIERO).

Santo cielo, qualcuno lo capisce che sono PAROLE BUTTATE AL VENTO?
Qualcuno capisce che se a uno piace Maria de Filippi non se ne deve fare una colpa, non è un reietto sociale ma una persona come tutte le altre? Questiona pure sui contenuti dei programmi che vede e della moda che indossa, ma non rompergli i coglioni per ciò.
Lui è ciò che preferisce essere: adeguato. E allora? Che cazzo vuoi dalla sua vita? “Non pensa con la sua testa”? E allora? Che male c’è? È “percorone”? PREGO! Non farà mai danno a TE. Se credi di essere tanto meglio di lui, IGNORALO e lascialo stare, perché puoi FARE più di lui e meglio di lui. E perché tanto non sarai di sicuro TU a cambiarlo con la tua ramanzina.
No, la gente ci tiene a mostrare la sua orgogliosa superiorità. La sua cultura, la sua INDIPENDENZA CULTURALE. Minchia. La sfida di chi cel’ha più grosso si sposta, da chi pensa di avere l’uccello più lungo a chi pensa di essere più informato, acculturato e altre amenità di questa foggia.

Se facessi la citazione biblica della trave e della pagliuzza finirei coll’apparire ipocrita… tanto l’ho fatta comunque, indirettamente.

Vaffanculo, poveri.
Poveri di compassione, poveri di silenzio, poveri di MODESTIA.
Giudico? No, semplicemente mi avete rotto il cazzo.

Cioccolato

Cioccolato cazzo. E CIOCCOLATA
Cioccolata nel latte
Cioccolato in tavoletta
Cioccolata nelle tazze
Cioccolato su di me
Cioccolato delle uova
Cioccolato nel gelato

CIOCCOLATO CAZZO!

Giochi Senza Frontiere

Io lo dico da anni. Il mondo va a rotoli per un motivo preciso. Niente cazzabubbole come economia, politica e guerra.
Va tutto a puttane per un motivo preciso: non ci sono più i Giochi Senza frontiere.

L’intrattenimento perfetto, il tifo nazionale per degli omini che faticavano in queste imprese titaniche fatte di piscine e strani marchingegni… Con l’arbitro che faceva partire le sfide con il conto in francese, il GIOCO DEL JOLLY (che puntualmente veniva perso)…
Perché non ci sei più, JSF?

NASCONDINO!

Pardon se ieri sera ho mancato il mio appuntamento quotidiano con il blog, ma ero a gozzovigliare ad una festa di compleanno. E per chi se lo chiedesse, no, niente figa. Almeno non per me.

Comunque sia, la serata si è chiusa in positivo con una fantastica giocata al gioco perfetto: nascondino! Mi chiedo perché la gente si ostini a considerare certi giochi come immaturi P:
Nascondino richiede inventiva, agilità, velocità, riflessi… cazzo è la perfezione, come si può considerare da sfigati?

Viva nascondino, eccheccazzo.